Molti eventi nascono in forza della memoria o per rafforzare la memoria, come il Bicentenario della nascita di don Bosco.
Molti eventi nascono in forza della memoria o per rafforzare la memoria, come il Bicentenario della nascita di don Bosco.
“Don Bosco sulle strade del Piemonte e della Valle d’Aosta” è il titolo allegorico di questa ricerca, che ha tentato di scoprire l’influsso del santo piemontese oltre i confini dell’ambito religioso, politico e culturale del suo tempo, attraverso le tracce che egli ha lasciato nel tempo e nella quotidianità, nella dedicazione di alcuni luoghi urbani come le scuole o nella toponomastica in generale.
La percezione della figura di don Bosco all’esterno dell’ambiente salesiano in Sicilia non è stata ancora tematizzata a sufficienza. Uno dei primi tentativi, anche se da un’altra prospettiva, fu realizzato dal ricercatore salesiano Santo Russo.
In questo semplice e modesto lavoro, tra le varie possibilità di scelta, ho pensato di esaminare la percezione della figura di don Bosco nel Lazio, soprattutto nel mondo laico.
L’incontro con don Bosco agì in don Guanella come catalizzatore della sua formazione, come orientamento nella definizione della sua personalità e della sua missione, e divenne contenuto stabile della sua memoria.
Servendomi di una bibliografia limitata a qualche biografia e a poche fonti già edite, anzitutto ho cercato di cogliere come fondatore o la fondatrice siano venuti in contatto con la figura, l’opera, il pensiero e la spiritualità di don Bosco.
Lo scopo di questa indagine era quello di vedere come l’editoria laica attraverso un periodo temporale che copre una trentina o poco più di anni, dal 1920 fino agli anni ’50, ha presentato la figura di don Bosco ai ragazzi e ai giovani e quali erano gli aspetti del santo educatore che maggiormente emergevano dalla lettura dei libri per ragazzi non di editoria salesiana.
Questo studio esplora la presenza e l’influenza di Don Bosco in Sardegna attraverso una meticolosa ricerca negli archivi regionali, tra cui quelli di stato, religiosi, diocesani, parrocchiali, scolastici, e biblioteche comunali e private.
Though limited, this 4-hands research on religious reports in Shenbao is a first attempt to gauge public opinion on youth work, Don Bosco and the Salesians in Shangai based on newspaper records.
Questo testo descrive la risonanza della beatificazione e della canonizzazione di don Bosco nei media tedeschi e tra coloro che non erano direttamente legati alla Congregazione salesiana.
Anche in Polonia don Giovanni Bosco era conosciuto e venerato come un grande educatore e benefattore della gioventù molto prima che i Salesiani iniziassero a operare nel Paese nel 1898.
Don Bosco, un santo che amava la Francia. È con questo spirito che si deve leggere e capire il contenuto degli articoli della stampa francese.
In occasione del bicentenario della nascita, è parso utile un accostamento alla figura di don Bosco attraverso la stampa non salesiana, cattolica e laica o laicista, con uno sguardo a tutta la Penisola per cogliere gli elementi che più colpivano l’immaginario collettivo, in positivo e in negativo, e quelli che ne hanno fatto un santo conosciutissimo e venerato anche fuori dalla Famiglia Salesiana.
La celebrazione del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco è evento denso di significati. Stare in compagnia di don Bosco e approfondirne lo spirito è sempre un’opportunità ricca di sorprese.
La pubblicazione della prima biografia di don Bosco nel 1883 nei paesi di lingua tedesca suscitò un vivace interesse verso la sua persona e la sua opera. Con la pubblicazione nel 1895 del “Bollettino Salesiano” in edizione tedesca “Salesianische Nachrichten” l’opera di don Bosco e dei Salesiani conobbe larga diffusione.
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