Questa biografia è un compendio della vita del sac. Caffasso che ho in animo di compilare se il Signore nella sua misericordia mi darà sanità e grazia.
Questa biografia è un compendio della vita del sac. Caffasso che ho in animo di compilare se il Signore nella sua misericordia mi darà sanità e grazia.
Ciò che colpisce il lettore a contatto con le tracce dell’avventura della Mazzarello, specie se “laico” della disciplina, è come lo straordinario nasca dall’ordinarietà della sua vita, nel fatto che essa è tutta una dimostrazione di come Dio fa “grandi cose” con e per chi Lo ama. Proprio l’umiltà della sua persona infatti testimonia la gloria di Dio, che si serve di ciò che e disprezzato nel mondo per farne strumento della sua parola e della sua sollecitudine per le creature.
Continue reading “Giulia Paola Di Nicola – Maria Domenica Mazzarello e i paradossi della santità”
Fin dal 1858 alcuni giovani collaboratori di don Bosco cominciarono a registrare per scritto parole e fatti del Fondatore. Dal 1861 l’iniziativa assunse un carattere più strutturato, con la costituzione di una “commissione” apposita.
Questo sforzo per raccogliere le memorie riguardanti il Padre e la storia dell’Oratorio continuo fino all’ultimo giorno della vita di don Bosco. Una di queste cronache è la “Cronichetta” di Giulio Barberis (1847-1927), primo maestro dei novizi nella Congregazione e più tardi Direttore spirituale generale. È composta da 15 quaderni e va dal maggio 1875 al giugno 1879, il periodo in cui il noviziato si trovava a Valdocco e Barberis aveva un contatto quotidiano col santo (nel luglio 1879 il noviziato si trasferirà a San Benigno). Quegli anni furono particolarmente significativi per la storia della Congregazione. Continue reading “Michele Shinjiro Urata – Il vissuto quotidiano della comunità di Valdocco tra 1875 e 1879 nella “Cronichetta” di don Giulio Barberis”
Il prof. Morand Wirth, riprendendo e integrando un suo articolo apparso sulla rivista Educatio della “Association internationale de recherche sur la pédagogie chrétienne” – mette in risalto i motivi per i quali si può dire a ragione che don Bosco è “salesiano”, ciè si è ispirato a san Francesco di Sales. Innanzitutto viene presentata la posizione dei vari studiosi che si sono interessati dell’argomento, poi, dopo la rievocazione del percorso “salesiano” del santo torinese, vengono documentati alcuni tratti caratteristici dello “spirito salesiano” di don Bosco educatore: l’umanesimo, la scelta dell’educazione, la centralità del cuore, la qualità della relazione, la preminenza della volontà, la ricerca della felicità. Continue reading “Morand Wirth – In che cosa don Bosco è “salesiano”?”
Así pues, la hipótesis que me propongo demostrar es: «El Taller de Nazareth fue una obra social y educativa a favor de la mujer trabajadora».
Nuestro amado Superior, el Il.mo Monseñor Costamagna, no bién tomó posesión del nuevo cargo de Vicanrio de Don Rua en el Pacifico, puso mano á la obra, y trabajó con empeño, para que los hijos de don Bosco, tan numerosos en estas playas. no desdijeran los ejemplos y virtúdes de su padre.
Entre lo otros tantos medios que excogitó con éste fin. Fué uno de los más felices la difusión de ésta Conferencias. Continue reading “Giacomo Costamagna – Conferencias para los hijos de don Bosco / Conferencias para los novicios”
Contents:
Continue reading “Pascual Chavez Villanueva – «My dear salesians, be saints!»”
Indice:
Composto a più riprese tra 1873 e 1875, per esplicita volontà di don Bosco il manoscritto delle Memorie dell’Oratorio rimase inedito. Ad esso, tuttavia attinsero abbondantemente sia don Giovanni Bonetti, per la sua Storia dell’Oratorio di S. Francesco di Sales, pubblicata a puntate sul Bollettino Salesiano tra 1879 e 1886, sia, soprattutto, don Giovanni Battista Lemoyne, che lo riversò integralmente nei primi volumi delle Memorie biografiche, integrandolo con una quantità di notizie e di aneddoti tratti da altre testimonianze. La prima edizione integrale delle Memorie apparve nel 1946. La decisione di rendere di pubblico dominio il documento nella sua interezza era motivata dalla dimensione universale assunta dalla figura del santo, come scrisse Eugenio Ceria nella presentazione: “Oggi don Bosco è passato alla storia, ed è pure entrato nel novero dei santi”. Continue reading “Giovanni Bosco – Memorie dell’Oratorio di S. Francesco di Sales dal 1815 al 1855”
Della vita di Francesco Besucco, Il Pastorello delle Alpi, riportiamo soltanto la seconda parte, poiché i primi quattordici capitoli sono ricalcati quasi alla lettera sulla lunga testimonianza inviata dal parroco di Argentera. Don Bosco interviene soltanto dal capitolo XV in poi, ma in modo efficacissimo, al punto che Alberto Caviglia considera questo testo un prezioso “documento costruttivo della pedagogia spirituale e morale del santo educatore […], in quanto l’autore, più che in ogni altro libro congenere, scende alla teoria, ed esprime le sue idee con l’espressa intenzione d’insegnarle”.
La vita di Domenico Savio (1859) e i profili biografici di Michele Magone (1861) e Francesco Besucco (1864), sono tra i documenti pedagogici e spirituali più importanti di don Bosco, efficace illustrazione narrativa delle convinzioni e della pratica formativa del santo, nel primo ventennio di attività. Qui riproduciamo la piccola biografia di Domenico Savio nell’ultima edizione curata personalmente da don Bosco (1878). Continue reading “Giovanni Bosco – Vita del giovanetto Savio Domenico allievo dell’Oratorio di S. Francesco di Sales”
Se, nella vicenda spirituale del Savio, l’autore riconosce, insieme ai meriti dell’educazione familiare, “i lavori che la grazia divina aveva già operato in così tenera età”, grazie alla straordinaria recettività del ragazzo, nell’avventura spirituale di Michele Magone egli evidenzia inequivocabilmente l’efficacia del proprio metodo educativo. La trasformazione morale e spirituale dell’adolescente e i suoi rapidi progressi appaiono, di fatto, in gran parte frutto del suo impegno come educatore e guida spirituale, risultato della strategia formativa messa in atto e della fervente comunità giovanile di Valdocco in cui il “generale” di Carmagnola viene inserito.
Qui viene riprodotta la biografia di Luigi Comollo, nella seconda edizione (gennaio 1854). È documento di notevole rilevanza spirituale. Infatti don Bosco, che aveva da poco iniziato in Valdocco un convitto per studenti avviati al sacerdozio, rivede i Cenni sulla vita dell’amico, pubblicati dieci anni prima, per offrire ai giovani un sostanzioso esempio di vissuto cristiano integrale, secondo le sue prospettive.
Questa sezione contiene la parte più sostanziosa di quello che, nella tradizione salesiana, venne chiamato “Testamento spirituale”. Si tratta di un taccuino autografo, intitolato Memorie dal 1841 al 1884-5-6 pel sac. Gio. Bosco a’ suoi figliuoli Salesiani, nel quale il santo, in tempi diversi, specialmente durante gli ultimi anni di vita, scrisse esortazioni e ricordi per i discepoli, per gli amici, i benefattori e i Cooperatori. Sulle prime pagine del taccuino, sono riportati i proponimenti formulati da don Bosco in occasione dell’ordinazione sacerdotale (5 giugno 1841) e durante gli esercizi spirituali dell’estate 1842 (n. 298). Seguono sette brevi testi (nn. 299-305), nei quali è possibile cogliere una visione di sintesi sulla vocazione e la missione salesiana, insieme all’indicazione di prospettive ritenute rilevanti per una fedeltà dinamica: Continue reading “Giovanni Bosco – Testamento spirituale”
Il primo testo (n. 272) qui riprodotto è un estratto della lunga conferenza tenuta da don Bosco in occasione dell’inaugurazione del Patronato di San Pietro a Nizza, il 12 marzo 1877. Dopo aver riassunto le vicende che portarono alla fondazione della prima casa salesiana in Francia, grazie all’impegno di un gruppo di laici appartenenti alla Società di san Vincenzo de’ Paoli sostenuti dal vescovo mons. Pietro Sola, il santo afferma che l’opera si è potuta stabilire solo in virtù della feconda collaborazione tra Salesiani e cooperatori. Poi conclude con la riflessione che qui proponiamo, tutta centrata sulla carità operativa, sulle opere di misericordia, come tratti costitutivi del vero discepolato cristiano, e sulla ricompensa eterna che ne deriverà (cf Mt 25, 34-35). Continue reading “Giovanni Bosco – Cooperatori della missione salesiana”
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