La presente nota, pur mantenendosi attenta ad offrire soltanto la chiave di lettura delle singole formule, si è sviluppata a guisa di gioiosa meditazione del mistero eucaristico come appare presentato nel “Proprio liturgico dei santi” salesiano.
La presente nota, pur mantenendosi attenta ad offrire soltanto la chiave di lettura delle singole formule, si è sviluppata a guisa di gioiosa meditazione del mistero eucaristico come appare presentato nel “Proprio liturgico dei santi” salesiano.
L’attuale celebrazione dell’anno eucaristico (ottobre 2004 – ottobre 2005)1 mi ha suggerito di presentare uno studio di carattere teologico-spirituale-pastorale sull’Eucaristia, tenendo conto di vari documenti, ad essa relativi, della ricca tradizione dei SDB.
La Famiglia Salesiana della città di San Severo, guidata dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha voluto celebrare la presenza educativa salesiana nella provincia di Foggia, prendendo spunto da un ideale centenario dell’opera della congregazione salesiana in San Severo, che ha avuto inizio nel 1905, ma che in realtà si è conclusa nel 1969.
Lo studio vuole offrire un serio contributo all’attuale dibattito sul fenomeno laicità nella prospettiva dell’educazione. L’autore, partendo dalla chiarificazione dei termini laicità-laicismo, secondo una triplice dimensione: culturale e simbolica, istituzionale e giuridica, gnoseologica e metodologica, ne approfondisce i termini nella triplice distinzione di laicità delle realtà terrestri, laicità della Chiesa nel suo rapporto col mondo, e laicità all’interno della Chiesa stessa. Continue reading “Renato Mion – “Laicità ed educazione salesiana oggi: un’analisi socio-culturale” in “Salesianum””
[«profonda spiritualità»] L’espressione è di Pio XI: la pronunziò, quando nel pomeriggio del 20 novembre u. s., dopo aver nella Basilica di S. Pietro venerato la novella Beata, ricevette dalla Postulazione della Causa l’artistico reliquiario e l’immagine.
Questo articolo esplora la possibilità di applicare il Sistema Preventivo, ampiamente adottato nelle scuole, anche nell’ambito militare. Don Bosco, il principale teorico del Sistema Preventivo, affermava che questo metodo è adatto per scuole e istituzioni per minorenni, ma preferiva il Sistema Repressivo per adulti e militari, dove il comando deve essere esercitato con severità e distacco. Questo contrasto solleva domande sulla coerenza delle sue idee, considerando il contesto risorgimentale e pedagogico italiano. Don Bosco, pur avendo una mente pratica e un’approfondita esperienza educativa, non aveva esperienza diretta in ambito militare, il che rendeva difficile per lui proporre riforme in questo campo.
Il titolo ci si presentò da sé — alla prima lettura dell’episodio che stiamo per esporre — pensando naturalmente a D. Bosco; e l’abbiamo segnato, pur sapendo che non è del tutto esatto. E non è esatto, perché il sistema preventivo, a dir giusto, non ebbe precursori.
Spiritualità è oggi la parola corrente per significare una dottrina di vita spirituale, un ordine cioè di principii sulla perfezione cristiana e un coordinamento di mezzi per acquistarla. Un tempo, invece dell’astratto, si preferiva in generale il concreto “ spirito “. Il primo termine sembrerebbe indicare prevalentemente un sistema, il secondo un metodo; ma nella pratica uno vale l’altro.
Continue reading “Eugenio Ceria – “La spiritualità di San Francesco di Sales” in “Salesianum””
Sono dunque 52 lettere, destinate tutte, meno una, a Mad. de la Flechère. A lei dirette l’Edizione di Annecy ne ha 108, che vanno dal 2 aprile 1608 alla metà di settembre 1622. Delle nostre la prima è del 20 gennaio 1609 e l’ultima del 22 dicembre 1621.
Continue reading “Eugenio Ceria – “Anedocta salesiana” in “Salesianum””
E ormai largamente conosciuta l ’edizione critica delle « Opere e scritti editi e inediti » di San Giovanni Bosco, cui il compianto D. Caviglia attese negli ultimi anni della sua laboriosa esistenza con amore di figlio e con indagine di dotto e che ora è giunta al suo IV volume, mentre è pronto il materiale di altri volumi successivi.
Il metodo educativo di Don Bosco, noto come il “Sistema Preventivo,” si fonda su tre pilastri: ragione, religione e amorevolezza. La ragione è centrale nel suo approccio e può essere considerata sotto tre aspetti: come facoltà intellettuale, come abito o virtù, e come atto, identificabile con la coscienza. Don Bosco intende la ragione come scienza, cioè una conoscenza sistematica e ragionata, e sottolinea l’importanza di una cultura viva e pronta, sebbene il suo metodo non si distingua per una cultura superiore, ma per una cultura popolare e catechistica.
Continue reading “Minimus – “Metodo della ragione” in “Salesianum””
L’orientare, il dirigere questa esuberante popolazione scolastica nei suoi singoli verso le professioni convenienti all’essere sociale, è, nonché un problema, un bisogno e un dovere sociale, che incombe ai dirigenti della vita nazionale.
Messo così nella sua propria luce il piccolo libro, e rimettendo alle postille occasionali le notizie od osservazioni sulla struttura ed economia di esso, mi sembra aperta la via all’esame del contenuto, seguendo appunto le intenzioni dello scrittore.
Il tipo del Besucco è appunto fatto per dimostrare questo assunto o programma: giacché la santità del giovanetto è già costrutta, se anche non giunta all’ultima finitura, nella vita di famiglia e del paese, prima di venire da Don Bosco, dove si trattiene soli cinque mesi, per essere chiamata al compimento del suo amore.
Don Bosco incominciò il suo apostolato tra i giovani operai, che venivano a Torino a mettersi alla mercè del primo padrone, ossia tra la categoria dei più sfruttati, che per la loro ignoranza e miseria con estrema facilità cadevano vittime della propaganda settaria, del vizio e della delinquenza.
Continue reading “Giuseppe Mattai – “Don Bosco e la questione operaia” in “Salesianum””
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