In carrying out his humble apostolate on behalf of poor and abandoned boys, Saint John Bosco (1815-1888) came into frequent contact with the wealthy and the powerful of Piedmontese society.
In carrying out his humble apostolate on behalf of poor and abandoned boys, Saint John Bosco (1815-1888) came into frequent contact with the wealthy and the powerful of Piedmontese society.
St. John Bosco (1815-1888) was a product of Piedmont in northern Italy. His seventy-two years spanned a time of industrialization in Turin and other major cities and the complexities of Italian unification. Despite an often harsh anti-clerical atmosphere and the volatile political situation , a number of saints rose to prominence in nineteenth century Piedmont.
In this article, I will attempt to trace how Don Bosco’s original experience was translated in such a way that his work could be established in Malta – an island country in the Mediterranean with a distinct tradition and culture from that in which the Salesian story first began and developed in Turin, Italy. I will place special emphasis on the Salesian Oratory, Sliema.
The present article is not concerned with the new constitutions. No comparative study will be attempted, nor any reference will be made to them. This would be carrying coal to Newcastle. I shall instead attempt simply to identify and briefly discuss some of the spiritual insights and principles for religious life and action which Don Bosco embodied in his constitutions.
Com’è noto, gli anni 1862-68 furono cruciali per la religiosità mariana di don Bosco. Nonostante la fondazione della compagnia dell’immacolata tra i suoi giovani nel 1855; nonostante avesse pubblicato nel 1858 Il mese di maggio consacrato a Maria SS. Im macolata, le sue preferenze dopo il 1862 si concentrarono in modo dominante e definitivo sul titolo mariano Auxilium Christianorum. Continue reading “Pietro Stella – Don Bosco e il titolo mariano “Auxilium Christianorum” tra politica e religiosità popolare”
Il termine promozione integrale, oggi molto usato in contesti socio-politici e pedagogici, viene da noi considerato principalmente — anche se non esclusivamente — nell’orizzonte del progetto educativo.
Continue reading “Giuseppe Groppo – “Promozione Integrale” in “Progetto Educativo Pastorale””
Oggi non si può parlare correttamente di evangelizzazione in rapporto ad un progetto educativo, se non si tiene conto di 3 punti. Continue reading “Giuseppe Groppo – “Evangelizzazione e educazione” in “Progetto Educativo Pastorale””
Il contributo si propone di indicare alcune direzioni interpretative emergenti dalla lettura delle lettere scritte da don Bosco nel periodo che va dal 1835 al 1863 e che sono contenute nel primo volume dell’Epistolario edito da Francesco Motto. Tali fonti riguardano la prima fase dell’attività del santo educatore.
Il contributo presenta due gravi problemi che don Bosco dovette affrontare nel corso del biennio 1880-1881.
Una cara notizia è giunta da Roma, cioè l’annunzio ufficiale che il 30 giugno prossimo venturo avrà luogo la Congregazione antipreparatoria sopra l’eroismo delle virtù del Ven. Padre Don Bosco. È una Congregazione delle più importanti per far progredire la Causa della sua Beatificazione.
Continue reading “Filippo Rinaldi – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo Superiore””
Il discorso del Rettor Maggiore, fatto in occasione della festa di Maria Ausiliatrice, inizia celebrando la Benedizione Apostolica concessa dal Santo Padre in occasione del 2° Centenario della fondazione della Società Salesiana. Continue reading “Renato Ziggiotti – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana””
In questa sezione vengono offerti tre contributi che sono stati realizzati per la presentazione del volume “Don Michele Rua primo successore di don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)“.
Quando don Michele Rua nasceva, il 9 giugno 1837, il Piemonte era retto da un regime assoluto, lo Stato si presentava come integralmente cristiano, l ’economia era ancora prevalentemente agricola. Qualche anno più tardi la regione era al centro dei processi di unificazione nazionale. Nasceva uno Stato laico, con venature anticlericali.
L’intervento intende analizzare come le opere salesiane abbiano coniugato la fedeltà al proprio carisma con la necessità di rispettare i differenti assetti politici nei quali erano presenti, documentando come la missione educativa non abbia mai mancato di lealtà verso gli Stati che la ospitavano o verso quelli nei quali intendeva espandersi.
La procura generale dei Salesiani, durante il periodo del rettorato di don Rua, e particolarmente dopo il 1905, anno dell’insediamento a san Giovanni della Pigna a Roma, diventa sempre più un centro di raccordo primario con il vertice della Congregazione salesiana e con la Segreteria di Stato vaticana e le congregazioni vaticane, ma anche, aspetto per nulla trascurabile, con lo
stesso Stato italiano.
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