Nella Torino di metà Ottocento la difficile situazione economica aggravò il disagio sociale incrementando immigrazione e pauperismo. I giovani dei ceti poveri mostravano segni di irrequietezza e preoccupavano opinione pubblica e autorità.
Nella Torino di metà Ottocento la difficile situazione economica aggravò il disagio sociale incrementando immigrazione e pauperismo. I giovani dei ceti poveri mostravano segni di irrequietezza e preoccupavano opinione pubblica e autorità.
And so the main object of our reflections will be the figure of Don Bosco, a figure we shall try to make contact with, not so much to understand his external actions which we all know about already, but rather to understand the conditions, the motivations, the spirit which led him to make specific choices, to work in a specific way, to write about particular matters, to reach a particular form of holiness which is specifically his own, different in some ways from that of other saints.
Don Bosco è un Santo ed è un Grande : e la santità di Lui si compenetra nella grandezza, senza che questa abbia ad essere obnubilata da quella. Perchè, pur non prendendo mai atteggiamenti e pose statuarie di grande, e, senz’altro, dissimulando l’essere suo nella semplicità bonaria delle apparenze, operò cose grandissime che hanno permeato del suo spirito il mondo moderno, ed ebbe animo e concetti d’una profondità ed ampiezza, che solo ora viene a volta a volta rivelandosi con volerlo conoscere più d’appresso.
Continue reading “Alberto Caviglia – “La Romanità di Don Bosco” in “Salesianum””
Parlare dell’amor di patria in Don Bosco e pensare come egli abbia realizzato nella sua vita le auree parole di Silvio Pellico su questo argomento, è tutt’uno. Si può anzi dire che certamente Don Bosco tenne davanti agli occhi come programma queste parole e ne fece l’ideale della sua azione civica e patriottica.
Continue reading “Eugenio Valentini – “L’italianità di Don Bosco” in “Salesianum””
Il settimo colloquio internazionale sulla vita salesiana, presieduto questa volta da Don Raffaello Farina, si è svolto a Jünkerath, presso Colonia, in Germania, dal 24 al 28 agosto 1975. Il tema scelto riguardava l’ « impegno per la giustizia e la Famiglia salesiana », questione non certo familiare per un corpo nato nel secolo XIX in un contesto gerarchizzato, dove la civilizzazione dei bianchi e dell’occidente dominava sovrana, dove la sicurezza sociale non era che un’utopia e dove l’uguaglianza dell’uomo e della donna era ignorata tanto nella famiglia che nello Stato.
Quattro anni dopo la fondazione del primo orfanotrofio di don Bosco a Liegi, un’opera analoga fu dunque aperta nello stesso Belgio, a Tournai. Una fondazione nuova che risultò estremamente difficile per la serie di motivi che abbiamo analizzato e che ci hanno permesso di correggere precedenti valutazioni, come ad esempio quella che si legge nel fascicolo del giubileo d’argento dell’opera di Tournai (1921), là dove si sosteneva che l’iniziativa della fondazione era sorta nientemeno che dal vescovo. Continue reading “Freddy Staelens – “Fondazione e contesto socio-ecclesiale della casa salesiana di Tournai (Belgio). Dieci anni di corrispondenza (1886-1895)” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia”.”
En estos años empiezan a salir estudios sobre la generación en su centenario. Quizá el trabajo más madrugador fue el libro de Andrés Trapiello, Los nietos del Cid. Continue reading “Francisco Rodriguez de Coro – “Los salesianos en Madrid. Orìgenes. En la entraña del parlamentarismo español (1875-1902)” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia”.”
La diocesi di Trieste e Capodistria alla fine del XIX secolo era ancora parte integrante dell’Impero Austro-ungarico, si presentava nella sua configurazione di fedeli molto composita, perché al suo interno era popolata da tre presenze etniche, quella italiana, quella slovena e quella croata, con un peso numerico tra loro molto diversificato e soprattutto con un insediamento geografico a Trieste e in Istria molto frastagliato. Continue reading “Pietro Zovatto – “I Salesiani a Trieste. Tra sociale e politica” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia”.”
El siglo XIX fue, para Latinoamérica, el de la diffcil y, a veces, caòtica transición del periodo colonial a la realidad de la vida independiente. Tres largos siglos de dominio de las metrópolis espanola y portuguesa habfan producido una manera de ser y de obrar, en lo politico y en lo religioso, que no iba a cambiar por el solo hecho de la emancipación. Continue reading “Alberto Gutiérrez – “Contexto Historico de LatinoAmerica” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Significatività e portata sociale””
Nel presente articolo viene delineata la situazione politica e sociale a cavallo dei due ultimi secoli, e si è cercato di farlo dando particolare risalto ai processi di trasformazione che caratterizzarono l’inizio di una nuova epoca, e all’atteggiamento della Chiesa di fronte ad essi: in Europa in primis, ma con un coinvolgimento, per gradi sempre più accelerati, anche di quelle aree del pianeta rimaste fino ad allora ai margini della grande politica europea e con sviluppi interni sostanzialmente autoctoni. Continue reading “Mario Belardinelli – “L’Europa fra Ottocento e Novecento” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Significatività e portata sociale””
El presente trabajo comprende el estudio de la labor salesiana en el Ecuador durante el periodo histórico desde 1888, fecha de la llegada de los salesianos en el pais, hasta 1938, fecha en que los salesianos empiezan un nuevo periodo de consolidación. A este primer periodo lo podriamos llamar de fundación o iniciación de la obra. Este periodo de la obra salesiana coincide con el periodo histórico del pais, llamado el del liberalismo y comprende cincuenta anos. Continue reading “Pedro Creamer – “Significatividad de la labor educativo-pastoral de los salesianos en la sociedad ecuatoriana durante los anos 1888-1938” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Significatività e portata sociale”.”
Il Progetto Educativo-Pastorale Salesiano (PEPS) è stato uno dei temi centrali del ripensamento postconciliare della missione salesiana. L’importanza del progettare riflette un cambio complesso di accentuazioni, avvenuto negli anni del dopo Concilio, da un’educazione fedele ai modelli del passato e spesso ripetitiva verso un’impostazione critica della pedagogia che guarda al futuro.
L’opera educativa di don Bosco si sviluppa in un contesto caratterizzato dall’inquietudine preventiva, che ha attraversato la vita politica, sociale, familiare ed ecclesiastica di molti paesi d’Europa.
Nel suo contributo alla preparazione del Consiglio europeo di Lisbona, la Commissione sottolinea che il modello sociale europeo è dotato delle risorse necessarie per aiutare il passaggio verso la società della conoscenza.
La parola Kenitra, in arabo, significa “piccolo ponte”, è il diminutivo della parola “ponte” “Kàntara”. Il nome della nostra città esprime perfettamente la nostra missione. Vogliamo essere un piccolo ponte teso tra il nord (Europa) ed il sud (Africa), tra la civiltà occidentale e la civiltà arabo-islamica, tra cristiani e musulmani.
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