Nella Torino di metà Ottocento la difficile situazione economica aggravò il disagio sociale incrementando immigrazione e pauperismo. I giovani dei ceti poveri mostravano segni di irrequietezza e preoccupavano opinione pubblica e autorità.
Nella Torino di metà Ottocento la difficile situazione economica aggravò il disagio sociale incrementando immigrazione e pauperismo. I giovani dei ceti poveri mostravano segni di irrequietezza e preoccupavano opinione pubblica e autorità.
Il libretto raccoglie: documenti, relazioni, deliberazioni, orientamenti operativi, discorsi e messaggi delle Autorità e l’elenco delle partecipanti al Capitolo generale XI, tenutosi a Torino nel 1953.
En este estudio intentamos analizar la relación entre don Rua y la España salesiana con su presencia, no solo documental sino también personal. Se evidencia como el sucesor de Don Bosco ha pasado de un conocimiento teórico, – proporcionado por sus cartas-circulares y la correspondencia –, al conocimiento directo, – percibido en viajes, encuentros personales, obras fundadas –, hasta culminar en la organización de la España salesiana en tres Inspectorías. Continue reading “Jesús Borrego – “Rectorado de don Miguel Rua y la España salesiana. Su presencia personal y epistolar” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”
And so the main object of our reflections will be the figure of Don Bosco, a figure we shall try to make contact with, not so much to understand his external actions which we all know about already, but rather to understand the conditions, the motivations, the spirit which led him to make specific choices, to work in a specific way, to write about particular matters, to reach a particular form of holiness which is specifically his own, different in some ways from that of other saints.
La simpatica ed attraente biografia del piccolo convertito di Carmagnola (Michele Magone), dev’essere letta da noi come un libro d’idee. A differenza degli altri giovanetti di cui Don Bosco scrisse la Vita, i quali a lui pervennero già predisposti, e in parte preparati, il monello, condotto in soli quattordici mesi « ad un meraviglioso grado di perfezione cristiana », è un prodotto puro ed esclusivo della pedagogia di Don Bosco: di quella pedagogia fatta, si direbbe, specificamente per il tipo più comune dei giovanetti a cui Don Bosco si era consacrato ; ragazzi che si sarebbero perduti se Egli, il Santo, non li salvava.
Gran data per l’Oratorio il 29 ottobre 1854: l’ingresso di Domenico Savio. Don Bonetti una ventina d’anni dopo la morte di lui, dedicandogli un capo intero ne’ suoi Cinque lustri di storia dell’Oratorio di S. Francesco di Sales, giudicava così singolare ed anche straordinaria la dimora da lui fattavi da doverlasi considerare come un avvenimento; giungeva anzi a dire che quasi a premio di quanto l’Oratorio aveva operato nel tempo del recente colera, il Signore gli aveva mandato un tale allievo, destinato a riuscire suo lustro e sua gloria.
Dovendo venire in Toscana e a Firenze, implorato dall’Arcivescovo e dalla Commissione della Società Cattolica Operaia, per precisare i termini della reciproca collaborazione a favore dell’opera impiantata già dal 6 marzo 1881 in Via Cimabue, don Bosco vuole accanto don Rua, già presentendo in cuore che trattare con i fiorentini non fosse cosa agevole, e da notizie e informazioni giunte da amici di Firenze, deducendo l’incertezza dei termini e la necessità di fare chiarezza sul perché i Salesiani erano venuti a Firenze e sulle condizioni del loro rimanere. Continue reading “Antonio Miscio – “Don Michele Rua e la Toscana” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”
Tra le mille sfaccettature del rapporto tra don Michele Rua e l’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice si è scelto di avviare un approfondimento che, per la storia lombarda, potesse essere interessante e suscitare ulteriori ricerche. Quale ruolo don Rua ha avuto nelle scelte di fondazione e nella cura delle opere lombarde, dalla sua nomina a successore di don Bosco alla sua morte? Continue reading “Maria Stella Zanara – “Don Rua, le FMA e la chiesa locale in Lombardia. Tre casi emblematici” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”
Durante il governo di don Bosco i salesiani non ebbero alcuna possibilità di portarsi in Lombardia e pochissime furono le case aperte in Emilia Romagna, nonostante alcuni contatti tenuti con cooperatori, enti e parroci. Le cause possono essere dipese da un interesse latente all’azione educativa salesiana, oppure solamente per una scelta voluta dai salesiani. Continue reading “Sergio Todeschini – “Richieste di istituzioni salesiane in Lombardia e in Emilia Romagna sotto il governo di don Rua (1888-1910). Una analisi sulle esigenze locali e sulle risposte salesiane” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”
L’espansione della Congregazione alla fine dell’Ottocento, inizi del Novecento portò i salesiani a rafforzare la loro presenza in America Latina, ad iniziare ad operare in America Centrale, negli stati Uniti, in Africa, in India e in Cina. Nel nostro paese, dal 1890 al 1910, ci fu un aumento complessivo di circa 75 case. Continue reading “Stefano Martoglio – “L’opera salesiana in Piemonte durante il rettorato di don Rua (1888-1910). Spunti di indagine a partire dalle opere fondate e dalle richieste di presenze salesiane” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”
La provocazione della ricerca dedicata al teatro educativo salesiano e alla sua missione pedagogico-sociale e culturale può essere individuata nella Lettera del 1884: vorrei interrogarmi sul perché della critica rivolta al teatro nell’oratorio, sulla nostalgia del teatrino, sembrerebbe, oramai sostituito o evoluto in un teatro vero e proprio presente nelle opere salesiane negli anni della partecipazione sempre più significativa di don Rua alla guida della Società fondata da don Bosco e in dinamica espansione. Continue reading “Tadeusz Lewicki – “Dal teatrino di don Bosco al teatro salesiano: il volto e la missione del teatro educativo salesiano ai tempi di don Rua” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”
il presente contributo vorrebbe essere la presentazione di Domenico Savio qual egli era al momento in cui la sua vita, e più la sua spiritualità, entrarono nella zona d’influenza — e quale influenza — del meraviglioso tempratore di caratteri e guidatore di spiriti che fu S. Giovanni Bosco.
Questa nostra chiesetta di S. Francesco di Sales, ricca di tante care memorie perchè testimone dei tempi eroici del nostro Oratorio, fu inaugurata — come tutti sapete e ricordate — il 20 giugno 1852, festa, in Torino, della Madonna Consolata. In questa chiesa, nel pomeriggio del 29 ottobre 1854, entrava per la prima volta il giovanetto Domenico Savio.
Continue reading “Fedele Giraudi – “L’Oratorio di Don Bosco ai tempi del Savio” in “Salesianum””
Questa pubblicazione è andata incontro a un desiderio di molti. Nelle biografie di S. Giovanni Bosco si faceva menzione e si facevano anche citazioni di certe sue Memorie, le quali i lettori non riuscivano a comprendere che cosa fossero né perché le circondasse quasi un’ombra di mistero. Continue reading “Eugenio Ceria – “Una pubblicazione postuma di S. G. Bosco” in “Salesianum””
En una época donde la fidelidad al carisma pasaba por la imitación de la experiencia original del fundador, el director salesiano se concebía como el resultado de la universalización de la experiencia vivida por D. Bosco en el oratorio de Valdocco. Continue reading “Miguel Canino Zanoletty – “Las “pruebas” de D. Rua: la prohibición al superior salesiano de confesar a sus súbditos” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”
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