La lettera si focalizza sull’importanza della pace interiore e della guida spirituale all’interno della comunità salesiana, secondo gli insegnamenti di Don Bosco.
La lettera si focalizza sull’importanza della pace interiore e della guida spirituale all’interno della comunità salesiana, secondo gli insegnamenti di Don Bosco.
La vita quotidiana in una struttura educativa come quella di Torino-Valdocco decisamente ristretta per accogliere 24 ore su 24 e per molti mesi all’anno una massa giovanile molto eterogenea per età, provenienza, esperienze, dialetto, interessi e permanenza poneva problemi educativi e disciplinari a don Bosco e ai suoi collaboratori.
Le quasi 700 lettere inedite offerte dall’edizione critica dell’Epistolario di don Bosco – giunta al terzo volume e di cui è in corso di stampa il quarto – sembra offrire agli studiosi e agli appassionati una serie di dati e di informazioni tali da apportare un apprezzabile e innovativo contributo alla conoscenza della vita, della personalità e dell’operato del santo torinese.
Di don Bosco oggi diremmo che fu “un grande comunicatore”, sia che parlasse ai giovani nei sermoncini della sera, le buone notti, che dall’Oratorio di Torino passarono nella tradizione salesiana, sia che si rivolgesse al grande pubblico che incontrava percorrendo i paesi di Europa, per far conoscere le opere, destinate ai suoi giovani bisognosi. Continue reading “Germano Proverbio – La parola di don Bosco in “Ricerche storiche salesiane””
L’edizione del carteggio oggi fruibile offre interesse da più punti di vista. Anzitutto, queste carte inedite contengono dati che focalizzano i contatti di Boselli e Cerruti con il contesto culturale e pedagogico-scolastico coevo. Si trovano in esse notizie che documentano le cordiali relazioni del politico savonese con don Bosco e con i salesiani.
Il reperimento e la pubblicazione di varie lettere nel secondo e terzo volume dell’Epistolario di don Bosco pone l’A. in condizione di studiare il carteggio “politico” del santo con Pio IX per il decennio successivo all’unità d’Italia (1862-1872), dopo che aveva già avuto modo di dedicare la sua attenzione all’analogo carteggio per gli anni di immediata preparazione alla stessa unità nazionale (1858-1861).
All’inizio del 1900 i Salesiani di Bahia del Brasile fondarono la scuola agricola San Giuseppe della Tebaida (Stato di Sergipe). L’area non era tanto adatta ad un’opera di quel genere. Senz’altro però, grazie all’aiuto del governo, poterono lavorare a favore della gioventù locale.
La figura di mons. Eugenio Méderlet – salesiano, missionario, arcivescovo di Madras – non è certo molto nota, soprattutto per il periodo precedente alla sua partenza per le missioni dell’India nel 1907.
Nel 1904, i preti salesiani Pietro Perrot e Giuseppe Bologna, due uomini di carattere opposto, l’uno calcolatore segreto, metodico e timoroso, l’altro estroverso e pieno di idee e progetti scoppiettanti, avevano conosciuto destini paralleli nel territorio francese.
L’intento di questa ricerca ha lo scopo di far meglio conoscere la benefattrice Marie Lasserre, che è avvolta in un alone di mistero e, attraverso la sua corrispondenza con don Michele Rua e don Celestino Durando, i soli che ne conoscevano l’esistenza, le origini dell’istituto di Caserta, del quale è fondatrice.
Nel 1905 madre Anna Masera, ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Guaratinguetá, nel sudest del Brasile, inviava a mons. Giulio Tonti, nunzio apostolico in quella nazione, una relazione nella quale riferiva sul bene che facevano le religiose di Maria SS.ma Ausiliatrice, sotto la direzione dei salesiani di don Bosco.
È uscito il secondo volume dell’Epistolario di don Bosco nell’edizione
critica curata, come per il primo, da Francesco Motto, direttore dell’Istituto
Storico Salesiano di Roma. Contiene il testo corredato dal relativo apparato
delle varianti e da copiose note storiche di 537 lettere.
Di esse 144 (il 26,8%) sono inedite.
La liturgia è punto unificante di ogni formazione cristiana e religiosa integrale. Questo principio viene enunziato nella «Ratio fundamentalis institutionis et studiorum» dei SDB quando si parla della formazione specifica del salesiano presbitero. Ma è indubbio che esso ha un valore più ampio, è valevole cioè per tutte le fasi della formazione salesiana, a cominciare dal suo primo grado iniziale fino a quella permanente.
L’Epistolario (1874-1903) del missionario salesiano Don Domingo Tomatis è una delle pubblicazioni che l’Istituto Storico Salesiano di Roma ha realizzato, al fine di far conoscere le fonti relative alla Storia delle Missioni Salesiane.
Attualmente pare suscitare l’interesse degli studiosi di storia salesiana la lunga visita alle case salesiane d’America, effettuata da don Paolo Albera dal 1900 al 1903. Ci occupiamo quindi della sua visita in Brasile.
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