La Madre Generale apre il Seminario Europeo di Storia Salesiana in Germania, sottolineando l’importanza di questa tappa nella riflessione sulla storia salesiana in Europa.
La Madre Generale apre il Seminario Europeo di Storia Salesiana in Germania, sottolineando l’importanza di questa tappa nella riflessione sulla storia salesiana in Europa.
Da vari punti di vista noi vorremmo che le «dottrine dell’educazione», da qualsiasi parte vengano proposte, dessero prova di serietà «dottrinale»: a) sul piano dell’impegno teoretico (o anche del disimpegno, se si crede di doverne prescindere per ragioni metodologiche o soltanto contingenti); b) sul piano storico, se il riferimento alla storia è ritenuto (come dev’essere) fecondo e positivamente suggestivo; c) sul piano della ricerca scientifica, in questo caso prevalentemente di indole sociologica e psicologica; d) ed infine sul piano pratico, organizzativo-costruttivo, quando dalla teoria si intendano ricavare programmi concreti di azione.
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Il presente volume, allegato alla Relazione sullo stato della Congregazione nel sessennio
1996-2001, si propone di offrire un quadro statistico della presenza salesiana – nelle
varie Circoscrizioni giuridiche in cui la Congregazione è articolata – e delle opere e attività
animate dai Salesiani e dai loro collaboratori. La statistica è suddivisa in due grandi parti:
I. Statistica del personale salesiano nel sessennio
II. Statistica delle opere e attività (al luglio 2001).
In una cultura secolarista e di morte, Dio Padre suscita in Uruguay, la Comunità Missionaria di Cristo Risorto come una fonte di rinnovamento della fede nella Chiesa e della comunione con Dio nel mondo.
Il contesto sociale, culturale e materiale attuale certamente ci spinge a un ripensamento profondo del rapporto tra spiritualità e educazione.
Gli Atti di questo volume contengono le ricerche presentate nel corso del 6° Convegno internazionale sulla storia dell’Opera Salesiana, organizzato dall’Associazione Cultori di Storia Salesiana (ACSSA), con il sostegno dell’Istituto Storico Salesiano (ISS).
The first nine Salesian missionaries arrived in Japan on 8 February 1926 under the leadership of Fr Vincenzo Cimatti. They were entrusted with the two provinces of Miyazaki and Oita, far away from the big cities, where they succeeded the missionaries of the Foreign Missions of Paris (MEP).
Msgr. Versiglia was forming a group of young catechists to send to the various mission districts, to help the missionaries, for the religious instruction of the women and of children. Upon their arrival, the Sisters found in the mission of 7 Kuneong. They helped each other, specially for the necessary relations with the externs, for the catechumenate and for the oratory.
Durant le 1er séminaire international d’histoire de l’oeuvre Salésienne pour l’Afrique et Madagascar, qui a eu lieu du 11 au 14 octobre 2011 à Karen (Nairobi – Kenya), nous avons eu la possibilité de réfléchir spécialement sur les questions liées à la production et à la conservation de la mémoire salésienne. Il a été constaté qu’en ce qui concerne le soin des archives provinciales, (à part quelques exceptions comme celles des archives provinciales de l’Afrique Centrale) il reste beaucoup à faire, soit par rapport aux personnes responsables de ce secteur de notre congrégation, soit par rapport à l’état des structures nécessaires pour garder la mémoire de l’oeuvre des SDB de manière convenable. On rencontre plutôt une situation alarmante qui requiert des interventions avant qu’il ne soit trop tard, sans renvois indéterminés.
Durante il 1° Seminario Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana per l’Africa e il Madagascar, svoltosi dall’11 al 14 ottobre 2011 a Karen (Nairobi – Kenya), si è potuto riflettere in modo particolare sulla questione legata alla produzione e alla conservazione della memoria salesiana. Si è constatato che nella cura degli Archivi ispettoriali (con poche eccezioni: come quello dell’Archivio ispettoriale dell’Africa Centrale) rimane assai da fare sia in riferimento al personale responsabile per tale settore della nostra congregazione sia in relazione allo stato di strutture che si dovrebbe mettere a disposizione per tutelare in modo conveniente la memoria dell’operato dei SDB. Si riscontra, piuttosto, una situazione allarmante che richiede interventi fatti in tempo debito, senza rimandi indeterminabili.
During the 1st International Seminar on the History of Salesian Work in Africa and Madagascar, held between 11 and 14 October 2011 at Karen (Nairobi – Kenya), it was possible to reflect in a special way on the question of the production and the conservation of the Salesian memory. It was noted that in the care of the Provincial archives (with few exceptions: as for example that of the Provincial Archives of Central Africa) much remains to be done from both the point of view of the personnel responsible for this sector in our Congregation, and from the point of view of the state of the structures that need to be put in place to safeguard in the best way the memory of what the SDB have done. Rather there appears to be an alarming situation which requires something to be done quickly, without it being put off indefinitely.
Credo che le questioni da trattare in questa sede siano di tre tipi:
– il problema della formazione dei salesiani all’interesse per la storia (civile, ecclesiastica, salesiana) e, indirettamente, al senso storico necessario in tutte le vicende di una certa importanza concernenti le ispettorie e le case salesiane;
Trois genres de problèmes me semblent se poser dans le domaine qui nous intéresse ici:
– le problème de la formation des salésiens à l’intérêt pour l’histoire (civile, ecclésiastique, salésienne) et, par ce biais, au sens historique nécessaire quand on traite de n’importe quelle affaire d’importance au niveau des provinces et des maisons salésiennes.
La presenza salesiana maschile e femminile nel continente africano conta più di cento anni, ma la grande diffusione delle case e delle opere risale agli anni ’80 del Novecento.
La materia contenuta in questo fascicolo sono fatti storici che vidi io stesso o furono riferiti da persone che ne furono testimoni oculari. Io non ho fatto altro che esporli in forma di dialogo. Io mi raccomando ai padri ed alle madri di famiglia, affinchè facciano leggere e spieghino alla loro figliuolanza questi fatti, che potranno servire di norma nell’operare e di preservativo nelle critiche circostanze in cui l’incauta gioventù in questi procellosi tempi si trova.
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