Una volta un giornalista chiese al filosofo storico e sociologo tedesco Jürgen Habermas, cosa pensasse della “postmodernità”. Il filosofo gli è stato assegnato: “Giovane, a me interessano solo le idee che hanno almeno mille anni”.
Una volta un giornalista chiese al filosofo storico e sociologo tedesco Jürgen Habermas, cosa pensasse della “postmodernità”. Il filosofo gli è stato assegnato: “Giovane, a me interessano solo le idee che hanno almeno mille anni”.
Il Bicentenario della nascita di don Bosco non è stato solo “memoria” o evento celebrativo per tutto il mondo salesiano, ma una grande opportunità di formazione, per rinnovare l’adesione alla missione e ritrovare la passione educativa che consentono di realizzare in pienezza la vocazione salesiana.
Il presente contributo cerca di determinare un’idea della teologia esistente nella Congregazione salesiana nel periodo 1880-1922, focalizzando il tema della formazione teologica del personale salesiano giovane. In questa prospettiva la ricerca si orienta su come veniva animata la Congregazione salesiana dal centro.
L’autore del “Vade mecum dei giovani salesiani“, don Giulio Barberis (1847-1927), che fu il primo maestro dei novizi salesiani, è una figura chiave per studiare la genesi e lo sviluppo della Congregazione, negli aspetti organizzativi, istituzionali e carismatici.
La procura generale dei Salesiani, durante il periodo del rettorato di don Rua, e particolarmente dopo il 1905, anno dell’insediamento a san Giovanni della Pigna a Roma, diventa sempre più un centro di raccordo primario con il vertice della Congregazione salesiana e con la Segreteria di Stato vaticana e le congregazioni vaticane, ma anche, aspetto per nulla trascurabile, con lo
stesso Stato italiano.
La relazione esamina la figura di don Michele Rua, primo successore di don Bosco, come fedele interprete, realizzatore, consolidatore e continuatore del carisma del fondatore in tutte le sue dimensioni. Continue reading “Jose Thomas Vettath – “L’azione di governo di don Rua: modalità, strumenti, risultati” in “Ricerche Storiche Salesiane””
Il Capitolo generale [= CG], organo supremo di governo della Società salesiana, è l ’incontro fecondo tra le personalità più rilevanti dell’Istituto, che si radunano per trattare dei problemi di maggior rilevanza e provvedere a quanto si richiede per il mantenimento, lo sviluppo e l’aggiornamento della Società.
In questo studio si ripercorre in modo breve la storia dell’associazionismo giovanile promosso dalle Figlie di Maria Ausiliatrice dall’inizio dell’Istituto (1872) fino alla metà del secolo XX.
Il futuro salesiano Francesco Dupont (1908-1945) era totalmente all’oscuro di don Bosco e della sua congregazione, quando, a Lourdes, nel 1926, ne fece conoscenza grazie ad un sacerdote amico dei salesiani.
Don Pietro Ricaldone Il primo capitolo di «Formazione Salesiana » contiene l’Introduzione alla vita religiosa e la trattazione del Voto di Povertà; nel secondo sono svolti i Voti di Castità e di Ubbidienza; il terzo contiene il commento alla strenna della Speranza e il quarto quello della Carità. Presto, a Dio piacendo, verrà il quinto, sulle Virtù in genere e sulla Fede. Nella prefazione del primo volume è spiegato lo scopo della collana e la sua estensione.
Nelle Case Salesiane dell’Antico Continente sta per incominciare il nuovo anno scolastico e in quelle del Nuovo, terminate le scuole, si faranno gli Esercizi spirituali. Questa è l’epoca più opportuna per rivolgere una raccomandazione quella cioè di curare con somma diligenza la preparazione dei giovani alla loro missione.
Il volume raccogliere contributi sul Sistema Preventivo di don Bosco elaborati all’interno dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Le FMA, sin dagli inizi, si sono dedicate all’educazione delle ragazze e dei bambini con una modalità congeniale al loro modo di essere. Esse si sono rivolte all’educazione della donna secondo la finalità dell’Istituto e la consegna data loro da don Bosco: realizzare per le ragazze quanto i Salesiani facevano per i ragazzi. Tale consegna è stata coniugata con le risorse femminili e con le esigenze dell’educazione della donna e dell’infanzia, mediante un’attiva presenza nell’ambito della scolarizzazione e dell’evangelizzazione.
Queste riflessioni si riferiscono ai contenuti dell’opera di don Brenno Casali pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano di Roma nel 1998. Vogliono cogliere aspetti particolari, come la fisionomia salesiana dei protagonisti, alcuni dei temi emergenti e dei problemi più significativi che appaiono in questa corrispondenza.
La liturgia è punto unificante di ogni formazione cristiana e religiosa integrale. Questo principio viene enunziato nella «Ratio fundamentalis institutionis et studiorum» dei SDB quando si parla della formazione specifica del salesiano presbitero. Ma è indubbio che esso ha un valore più ampio, è valevole cioè per tutte le fasi della formazione salesiana, a cominciare dal suo primo grado iniziale fino a quella permanente.
Alla vita della Facoltà teologica nell’Università di Torino per gli anni che vanno dall’Università Imperiale napoleonica alla soppressione (1800-1873) non pare sia stata finora dedicata un’attenzione particolare se si eccettuano gli accenni reperibili in La Chiesa in Piemonte dal 1798 ai giorni nostri (Torino 1887-1904) del canonico Tommaso Chiuso, in qualche memoria sul Seminario o in alcune biografie di membri del clero torinese dell’età della Restaurazione e del Risorgimento.
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