Grazia Loparco,Paola Cuccioli – Donne tra beneficienza ed educazione. La «Lega del Bene “Vittorio Emmanuelle III”» a Pavia (1914-1936)

La ricchezza di questa storia non sta in una semplice visione d’insieme, ma nelle pieghe che esse svela, nelle sue luci e nelle sue ombre, descrivendo i passaggi da un periodo all’altro, la fisionomia delle persone coinvolte nell’avventura, l’adattamento ai tempi.
Si coglie così, con piacere, che la “Lega del Bene” è una fondazione assistenziale prettamente femminile, voluta dalla Martinetti e sostenuta inizialmente soprattutto da altre donne benestanti di Pavia; che la Martinetti aveva cercato di aiutare i minorenni non solo sotto l’aspetto pratico, cioè con la sua fondazione, ma aveva anche tentato di promuovere una riflessione sulle loro difficoltà, per poter arrivare a migliorare gli interventi in loro favore; che il fascismo ha influito sulla struttura della istituzione, facendola rientrare nel grande complesso delle opere sovvenzionate dall’ONMI e portandola anche a mutare parzialmente il suo fine originario che, non mettendo più in primo piano il minorenne, si concentra – col 1931 – anche sul bambino divezzo; infine, che anche la chiamata di un istituto religioso – le Figlie di Maria Ausiliatrice – risponde ai segni dei tempi e a quanto si verifica in altre istituzioni, per rendere stabili le opere e – viene pure sottolineato – per diminuire le spese del “Nido”.

Periodo di riferimento: 1914 – 1936

P. Cuccioli, G. Loparco, Donne tra beneficienza ed educazione. La «Lega del Bene “Vittorio Emmanuelle III”» a Pavia (1914-1936), LAS, Roma 2003.

Istituzione di riferimento:
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”
Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione

Pietro Braido – “Convegno europeo sul sistema educativo di Don Bosco tra pedagogia antica e nuova” in “Orientamenti Pedagogici”

L’articolo riguarda un importante incontro tenutosi a Roma tra il 31 dicembre 1973 e il 5 gennaio 1974, che ha coinvolto studiosi e operatori nel campo dell’educazione giovanile interessati al sistema preventivo di Don Bosco. Continue reading “Pietro Braido – “Convegno europeo sul sistema educativo di Don Bosco tra pedagogia antica e nuova” in “Orientamenti Pedagogici””

Guido Gatti – “La società” in “Progetto Educativo Pastorale”

Ogni progetto educativo si propone di favorire lo sviluppo dell’uomo nella sua umanità. Ogni educazione è quindi sempre anche e soprattutto educazione morale. Un aspetto assolutamente decisivo dell’umanità dell’uomo è la sua relazionalità, che fa dell’uomo un essere della cultura e della società. L’uomo gioca nell’attuazione della sua socialità la riuscita o il fallimento della sua autorealizzazione.

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Riccardo Tonelli – “Comunità educativa” in “Progetto Educativo Pastorale”

Sulla esigenza di educare in termini di comunità educativa c’è oggi un largo consenso. Se però ci guardiamo attorno con attenzione critica, costatiamo che le realizzazioni concrete della comunità educativa sono tutt’altro che omogenee. Il passaggio dalla sensibilità generica alla prassi viene infatti filtrato dalla visione antropologica e teologica di coloro che, nelle istituzioni formative, di fatto detengono già la responsabilità educativa formale.

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Pio Scilligo – “Gruppo” in “Progetto Educativo Pastorale”

La parola gruppo può avere diversi significati. Quando si riferisce alle persone essa è usata prevalentemente per indicare un insieme di persone che costituiscono un sistema. Un sistema è composto di elementi collegati tra di loro e orientati a un fine o scopo, perciò quando si parla di gruppo si presuppone la consapevolezza del fine a qualche livello della complessa capacità della persona di essere consapevole.

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Lorenzo Macario – “L’ambiente, fattore educativo” in “Progetto Educativo Pastorale”

Il giovane fin dal primo istante di vita cresce necessariamente già in una società, sia pure minuscola, una famiglia, almeno di fatto anche se non sempre tale dal punto di vista morale, psicologico, giuridico, pedagogico. Il giovane cresce anche inevitabilmente in un contesto sociale più vasto: la piccola comunità che lo circonda oltre la famiglia, la comunità locale, regionale, statale, supernazionale, la grande famiglia a cui è irrevocabilmente legato.

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Aldo Ellena – “Animatori” in “Progetto Educativo Pastorale”

In altro contributo del presente volume è stato sviluppato il tema dell’animazione culturale. Essa interessa due tipi di operatori. Ci sono i professionisti di diverse aree (educatori, insegnanti, sacerdoti, assistenti sociali, psicologi sociali, sindacalisti, politici, ecc.), il cui ruolo rimane sostanzialmente invariato; si modifica solo il modo di porsi, il modo di relazionarsi, per l’assunzione dello «spirito» dell’animazione ed utilizzazione delle sue tecniche.

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José Manuel Prellezo – “Educatore” in “Progetto Educativo Pastorale”

Il termine educatore presenta nella storia della pedagogia e nel linguaggio comune sfumature diverse. L’attenzione dedicata all’argomento dai grandi pedagogisti (Quintiliano, Vives, Comenio, Herbart, Pestalozzi, Fröbel…), pur conservando ancora molti elementi validi, si inserisce oggi in un discorso assai complesso e articolato.

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Mario Pollo,Riccardo Tonelli – “Animazione” in “Progetto Educativo Pastorale”

Con il termine animazione alcuni indicano un insieme di attività di tipo ricreativo-ludico, altri attività di tipo espressivo quali quelle teatrali e infine altri ancora attività di tipo psico-sociale volte a innescare processi vagamente terapeutici e/o di apprendimento nei gruppi umani.

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Guglielmo Malizia – “Partecipazione” in “Progetto Educativo Pastorale”

«Col termine “partecipazione” […] non si intende il semplice fatto di “far parte della vita sociale”, fatto che da quando esiste il rapporto comunitario ha sempre avuto luogo, ma si vuole qualificare un certo tipo di presenza, in base al quale l’uomo contemporaneo riesce ad avere nella complessa società, dinamica ed evolutiva, in cui è immerso, una posizione tale che gli consenta di essere ed operare non come semplice “ oggetto” , ma quale “soggetto” in qualche misura “corresponsabile” e “condeterminante” di tutte le decisioni sociali che, sempre più direttamente e pesantemente lo coinvolgono» (Mattai, 1976, 884).

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