Nel 1939, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, i salesiani delle due ispettorie polacche, di san Stanislao Kostka e di san Giacinto, lavoravano raggruppati in 46 centri di cui 11 pastorali. Durante la guerra subirono grandi perdite.
Nel 1939, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, i salesiani delle due ispettorie polacche, di san Stanislao Kostka e di san Giacinto, lavoravano raggruppati in 46 centri di cui 11 pastorali. Durante la guerra subirono grandi perdite.
Vita religiosa e attività pastorale e didattico-educativa della Chiesa cattolica durante la seconda guerra mondiale, e perciò degli ordini e delle congregazioni religiose, erano condizionate dalla situazione dominante nei vari territori amministrativi della Polonia occupata.
L’Istituto delle FMA, dalla chiara finalità educativa perché voluto da don Bosco e da Maria Domenica Mazzarello per «l’educazione cristiana delle ragazze dei ceti popolari», ha al suo attivo molte scuole (dagli asili infantili alla scuole normali), collegi, educandati, orfanotrofi, pensionati per studenti, convitti per giovani operaie, oratori. Continue reading “Rachele Lanfranchi – “I convitti per operaie affidati alle Figlie di Maria Ausiliatrice da «semplice albergo» a «case di educazione». Istanze ed attuazioni educative in Italia negli anni 1880-1922” in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I””
Tra ‘800 e ‘900 molte ragazze crebbero in un collegio. Rispetto agli antichi educandati monastici e alle nuove «case di educazione» laiche, più rare e costose, tra le religiose maturò una democratizzazione dell’utenza insieme a un graduale cambio di impostazione educativa.
La diffusione degli internati fu favorita dalla richiesta crescente di istruzione ed educazione, dalla scarsità delle scuole pubbliche e dalla diffidenza verso la mobilità delle allieve.
Per affrontare il tema dell’educazione dell’infanzia nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice tra il 1872 e il 1922, è necessario collocarsi nell’orizzonte storico-pedagogico di fine Ottocento inizio Novecento.
Ogni progetto educativo si propone di favorire lo sviluppo dell’uomo nella sua umanità. Ogni educazione è quindi sempre anche e soprattutto educazione morale. Un aspetto assolutamente decisivo dell’umanità dell’uomo è la sua relazionalità, che fa dell’uomo un essere della cultura e della società. L’uomo gioca nell’attuazione della sua socialità la riuscita o il fallimento della sua autorealizzazione.
Continue reading “Guido Gatti – “La società” in “Progetto Educativo Pastorale””
Sulla esigenza di educare in termini di comunità educativa c’è oggi un largo consenso. Se però ci guardiamo attorno con attenzione critica, costatiamo che le realizzazioni concrete della comunità educativa sono tutt’altro che omogenee. Il passaggio dalla sensibilità generica alla prassi viene infatti filtrato dalla visione antropologica e teologica di coloro che, nelle istituzioni formative, di fatto detengono già la responsabilità educativa formale.
Continue reading “Riccardo Tonelli – “Comunità educativa” in “Progetto Educativo Pastorale””
La parola gruppo può avere diversi significati. Quando si riferisce alle persone essa è usata prevalentemente per indicare un insieme di persone che costituiscono un sistema. Un sistema è composto di elementi collegati tra di loro e orientati a un fine o scopo, perciò quando si parla di gruppo si presuppone la consapevolezza del fine a qualche livello della complessa capacità della persona di essere consapevole.
Continue reading “Pio Scilligo – “Gruppo” in “Progetto Educativo Pastorale””
Il giovane fin dal primo istante di vita cresce necessariamente già in una società, sia pure minuscola, una famiglia, almeno di fatto anche se non sempre tale dal punto di vista morale, psicologico, giuridico, pedagogico. Il giovane cresce anche inevitabilmente in un contesto sociale più vasto: la piccola comunità che lo circonda oltre la famiglia, la comunità locale, regionale, statale, supernazionale, la grande famiglia a cui è irrevocabilmente legato.
Dopo un periodo di alcune riforme educative (per es., riguardo ai metodi e agli obiettivi), si notano attualmente, nel settore pedagogico, degli impegni che hanno lo scopo di facilitare un’atmosfera positiva nell’interazione educativa.
Continue reading “Herbert Franta – “Rapporto Educativo” in “Progetto Educativo Pastorale””
In altro contributo del presente volume è stato sviluppato il tema dell’animazione culturale. Essa interessa due tipi di operatori. Ci sono i professionisti di diverse aree (educatori, insegnanti, sacerdoti, assistenti sociali, psicologi sociali, sindacalisti, politici, ecc.), il cui ruolo rimane sostanzialmente invariato; si modifica solo il modo di porsi, il modo di relazionarsi, per l’assunzione dello «spirito» dell’animazione ed utilizzazione delle sue tecniche.
Continue reading “Aldo Ellena – “Animatori” in “Progetto Educativo Pastorale””
Il termine educatore presenta nella storia della pedagogia e nel linguaggio comune sfumature diverse. L’attenzione dedicata all’argomento dai grandi pedagogisti (Quintiliano, Vives, Comenio, Herbart, Pestalozzi, Fröbel…), pur conservando ancora molti elementi validi, si inserisce oggi in un discorso assai complesso e articolato.
Continue reading “José Manuel Prellezo – “Educatore” in “Progetto Educativo Pastorale””
I salesiani in Croazia avviarono le attività educative in circostanze politiche e sociali molto difficili. I primi arrivarono nella regione durante la monarchia austroungarica, quando la Croazia come stato indipendente non esisteva ancora. Giunsero a Rovinj nel 1913, prima dello scoppio della Grande guerra e a Rijeka (Fiume) nel 1918 alla fine della prima guerra mondiale. Erano tutti salesiani italiani. A Rovinj e a Rijeka viveva una notevole minoranza nazionale italiana.
La ricchissima e vasta letteratura sulla condizione giovanile (CG) non è ancora stata sufficientemente sistematizzata in una visione organica soddisfacente che ne permetta una lettura adeguata e abbastanza esauriente.
Continue reading “Renato Mion – “La condizione giovanile” in “Progetto Educativo Pastorale””
La programmazione e la pianificazione delle attività sociali sono caratteristiche del nostro tempo. L’esigenza di programmazione e di progettazione si è fatta valere anche in campo educativo, didattico, catechetico e pastorale.
Continue reading “Carlo Nanni – “Persona” in “Progetto Educativo Pastorale””
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