Per comprendere il motivo dell’enfasi posta da don Bosco sulla religione, come fattore dinamico essenziale di un’efficace e trasformante educazione dei giovani, e per afferrare il segreto degli eccellenti risultati da lui ottenuti in quest’ambito, è innanzitutto necessario considerare la globalità della sua esperienza, collocandola nel contesto socio-culturale in cui egli ha operato.
Si conservano due redazioni manoscritte relative alla genesi dell’Istituto delle FMA nelle quali don Pestarino esplicita le intenzioni di don Bosco circa la nuova fondazione e l’organizzazione interna della prima comunità. Da queste memorie, redatte tra il 1871 e il 1872, veniamo a conoscere il fine specifico dell’Istituto, i destinatari, il modello educativo a cui si ispira e le motivazioni della scelta del gruppo di educatrici di Mornese. Continue reading “Domenico Pestarino – Memorie di don Domenico Pestarino”→
La ragione, la “ragionevolezza” permea tutto l’ambiente e lo stile educativo di Don Bosco; soprattutto nell’ambito dell’educazione religiosa dove al sentimentalismo pietistico egli vuol sostituita una “pietà” convinta, cosciente, fondata su una impegnativa e seria “istruzione” religiosa.
Ma di “ragione” è, soprattutto, satura l’amorevolezza. Ragione significa, anzitutto, razionalità, guida della vita spirituale attraverso la chiarezza delle idee e della verità e non mediante la suggestione o la pressione emotiva e sentimentale. In questo senso, essa costituisce un elemento essenziale della carità soprannaturale e dell’autentica amorevolezza, che non dev’essere puro slancio affettivo e istintivo.
Ma ragione, “ragionevolezza”, nella concezione vissuta da D. Bosco, è anche buon senso, semplicità, rifuggire da ogni artificio e da ogni “montatura”. Essere “ragionevoli” educativamente significa, allora, evitare stranezze, artifici, complicazioni. Lo vuole il clima della famiglia e di ogni convivenza normale.