SOMMAIRE
- La fête et le mois des Morts
- Lettre-Encyclique du T. S. Père sur la condition des Indiens
- Trésor Spirituel
Continue reading “Bulletin Salesien – Bulletin Salésien, n° 11, 1912”
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Continue reading “Bulletin Salesien – Bulletin Salésien, n° 11, 1912”
SOMMAIRE.
Continue reading “Bulletin Salesien – Bulletin Salésien, n°418, 1914”
Nel presente articolo, l’autore si propone di realizzare una seria analisi storica da condurre con competenza e serenità di giudizio che, mentre non preclude aprioristicamente l’intervento del soprannaturale, non si trincera dietro comodi alibi apologetici. Continue reading “Francesco Motto – “La «Vita del giovanetto Savio Domenico»: un beffardo commento de «Il Cittadino» di Asti nel 1860” in “Ricerche storiche salesiane””
Il servo di Dio don Michele Rua convocava l’undecimo Capitolo Generale «coll’animo pieno di esultanza», perché «tali riunioni, egli scriveva, furono sempre fonte di nuova e più rigogliosa vita per la nostra Società». Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo Superiore””
Don Pietro Ricaldone comunica la lettera del Mons. Pizzardo circa le associazioni giovanili interne di Azione Cattolica. Ricorda inoltre che il 9 Giugno di quest’anno 1937 ricorre il centenario della nascita del Servo di Dio Don Michele Rua, il Figlio prediletto, il più perfetto imitatore delle virtù di S. Giovanni Bosco, di cui fu il primo Successore. Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo Superiore””
The aim of this article is to examine, first of all, what connections there were between the Oratory and England, and to try to provide some explanation for Dominic Savio’s keen interest in that far off land. Secondly, it is hoped to examine the actual circumstances which led thirty years later, to the foundation of the first Salesian mission at Battersea in London in November 1887. Continue reading “John Dickson – “The origins of the Salesian work in London. A Centenary Lecture” in “Ricerche storiche salesiane””
Don Pietro Ricaldone in questa lettera emette alcune comunicazioni:
1° — Il 27 giugno, ebbe esito felice la Congregazione Generale coram Sanctissimo, e il 9 luglio, con immensa gioia, potemmo assistere alla lettura del Decreto sull’eroicità delle virtù del Venerabile Domenico Savio. Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo Superiore””
Don Pietro Ricaldone esprime le sue considerazioni a commento della Strenna, le quali saranno lette in tutte le Case. E’ lieto di comunicare il felice esito della Congregazione Preparatoria sopra l’eroismo delle virtù di Domenico Savio ed esorta a raddoppiare le suppliche per il compimento di questa Causa e per quella di Don Bosco. Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo Superiore””
Bruno Bellante offers in his essay some food for thought regarding Don Bosco’s choice to use a humanistic educational approach. In fact, according to the Saint, education serves not only to prepare the individual for a future profession, but also to help him in his personal growth as a human being. Continue reading “Bruno Bellerate – “Don Bosco’s humanistic approach in education” in “Don Bosco’s place in history””
Il presente testo è nato dalle riflessioni scaturite durante il Simposio sulla “Vita di Domenico Savio” (libro scritto da Don Bosco), organizzato dall’Istituto di Spiritualità della Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana, in occasione del cinquantesimo anniversario della canonizzazione di San Domenico Savio (12 giugno 1954).
Continue reading “Autori Vari – Domenico Savio raccontato da Don Bosco. Riflessioni sulla vita”
Giorgio Gozzelino esamina la tradizione letteraria salesiana dedicata a Don Bosco, evidenziando “Don Bosco con Dio” di don Eugenio Ceria come un classico intramontabile del pensiero salesiano. Continue reading “Giorgio M. Gozzelino – “Don Bosco con Dio. Ritratto di un Santo” in “Quaderni di spiritualità salesiana, 6””
Il mio contributo si limita ad evidenziare alcune delle linee emergenti dalle relazioni presentate al Simposio sulla Vita di Domenico Savio scritta da don Bosco. Sono aspetti che «emergono» dai diversi interventi, non solo quelli «costanti». Ciò significa che, se alcune delle linee indicate sono riscontrabili in quasi tutti gli interventi, e quindi sono anche linee «costanti», altre sono emerse una sola volta oppure non sono affiorate per nulla, ma possono essere coerentemente dedotte dagli interventi.
Una lettura della Vita di Domenico Savio scritta da don Bosco dal punto di vista psicologico presenta evidenti problemi di metodo. In primo luogo non si tratta di osservare e interpretare la condotta di una persona presente, ma di utilizzare la descrizione lasciataci da altri, in
questo caso da don Bosco. Oltre ad affidare ai competenti la valutazione della oggettività di
questa descrizione, resta il fatto che don Bosco si è servito di categorie descrittive, utili per i suoi intenti educativi, in un periodo in cui la psicologia scientifica doveva ancora nascere.
Leggerò la Vita del giovanetto Savio Domenico scritta da don Bosco in linea con quelli che mi sembrano i modi prevalenti della coscienza pedagogica contemporanea (attenta ai diritti umani, ad interventi che promuovano il diritto di tutti e ciascuno all’apprendimento per tutta la vita in vista di una esistenza e di uno sviluppo umanamente degno; e che opera a livello di educazione formale, non formale e informale, ricercando l’integrazione tra scuola, famiglia, sistema della comunicazione sociale e vita sociale nella sua globalità).
In certe zone d’Italia, le ragazze orfane o trovatelle, ospitate negli istituti di carità pubblica venivano in passato chiamate popolarmente le “pericolanti”. Era naturalmente un termine brutalmente lesivo della dignità di quelle poverette che, a così caro prezzo, venivano mantenute. Questo anche a prescindere dal fatto che il termine rispondesse o meno alla realtà.
Don Bosco, pur usando raramente, e magari senza un significato così crudo, la stessa parola, presentava spesso ai suoi benefattori, nel chiedere il loro sostegno materiale alla sua opera, un quadro abbastanza simile dei ragazzi da lui ospitati.
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