Il 15 settembre 1861 don Bosco tenne il discorso inaugurale in occasione della dedicazione della chiesa di Santa Maria Maggiore di Vercelli, dopo i restauri dell’edificio.
Il 15 settembre 1861 don Bosco tenne il discorso inaugurale in occasione della dedicazione della chiesa di Santa Maria Maggiore di Vercelli, dopo i restauri dell’edificio.
Ogni riflessione pedagogica e pastorale in riferimento alla realtà della Chiesa esige in prima istanza un chiarimento sul significato o significati del termine Chiesa. Dal punto di vista che qui interessa, va segnalato anzitutto l’uso molto improprio, ma tanto frequente, di riferirsi con la parola Chiesa a elementi o livelli parziali della Chiesa stessa, come per esempio: il Papa, i vescovi, la curia romana, i documenti del magistero, e simili.
Continue reading “Emilio Alberich – “Chiesa” in “Progetto Educativo Pastorale””
Come viene concepito l’impegno dei laici nella Chiesa tra Otto-Novecento? E in che modo le indicazioni in merito, del magistero e della riflessione teologica, vengono veicolate alla «base» della Famiglia Salesiana da parte dei superiori della Congregazione? Una prima risposta può essere tentata richiamando anzitutto, per l’epoca in questione: l’ecclesiologia dominante, gli orientamenti del magistero e la concreta azione svolta dal laicato, per passare poi a scorrere il Bollettino Salesiano (BS), indirizzato ai Cooperatori salesiani in gran parte laici, e i testi prodotti dai Congressi Internazionali degli stessi Cooperatori svoltisi tra 1895 e 1920.
Questo contributo intende indagare quali aspetti caratteristici di don Bosco in merito alla vita religiosa si siano riflessi nello stile femminile.
Una volta un giornalista chiese al filosofo storico e sociologo tedesco Jürgen Habermas, cosa pensasse della “postmodernità”. Il filosofo gli è stato assegnato: “Giovane, a me interessano solo le idee che hanno almeno mille anni”.
Domenico Savio Beato! Dopo il 1° aprile del 1934, il 5 marzo del 1950 segnerà senza dubbio la data più bella e più gloriosa per l’umile Congregazione.
Il 31 gennaio 1937 S. E. Mons. Pizzardo, Cardinale di Santa Romana Chiesa, dopo aver elogiato la prontezza con cui i Salesiani avevano accolto i sovrani desideri del Santo Padre nel favorire l’Azione Cattolica e nel formare nei loro Collegi fiorenti Associazioni interne, pregava di voler accettare e adottare un nuovo Regolamento da lui proposto. Dopo 12 anni giunse da parte del
Papa l’invito di creare in Italia la Gioventù Salesiana di Azione Cattolica. Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana””
Don Pietro Ricaldone raccomanda di tenere viva la preoccupazione di suscitare vocazioni nell’esercizio dell’apostolato o ministero. Essendo state scritte apposite circolari sull’argomento vitale della formazione del personale, è dovere dei Direttori il farle rileggere in comune tutte, o almeno quella che corrisponde allo scopo della propria Casa: Aspirantati (Atti del Cap. Sup., n. 78), Noviziati (Atti, n. 93), Studentati Filosofici e Teologici (Atti, n. 131). Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana””
Il grande Pontefice Pio IX , di sempre venerata e, per noi, gratissima memoria, era stato costretto, or son appunto cent’anni, per non cader nelle mani dei nemici di Dio e della Chiesa, a rifugiarsi in Gaeta.
Don Ricaldone pronuncia i suoi auguri di Natale e raccomanda di leggere il commento della Strenna sulla “Devozione a Maria Ausiliatrice” in tutte le case come lettura spirituale. Ricorda che per dimostrare praticamente alla Vergine benedetta l’amore è necessario cooperare a estendere la Sua festa liturgica alla Chiesa Universale. Informa con dispiacere che il giorno 29 agosto si spegneva serenamente a Viedma il primo Vescovo Salesiano della Patagonia, Mons. Nicola Esandi e successivamente il Cardinale Augusto Hlond, Primate di Polonia. Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana””
In questa sezione vengono offerti tre contributi che sono stati realizzati per la presentazione del volume “Don Michele Rua primo successore di don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)“.
L’autrice, nel presente contributo, ha evidenziato da un punto di vista sociologico il rapporto tra carisma e istituzione chiaramente emergente da molti contributi contenuti nel volume.
Don Michele Rua era torinese di famiglia e di nascita e apparteneva alla Chiesa di Torino da sempre: era stato battezzato l’11 giugno 1837 nella chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda (poi parrocchia di S. Gioacchino e dal 1909 anche parrocchia di Maria Ausiliatrice), in Borgo Dora.
La procura generale dei Salesiani, durante il periodo del rettorato di don Rua, e particolarmente dopo il 1905, anno dell’insediamento a san Giovanni della Pigna a Roma, diventa sempre più un centro di raccordo primario con il vertice della Congregazione salesiana e con la Segreteria di Stato vaticana e le congregazioni vaticane, ma anche, aspetto per nulla trascurabile, con lo
stesso Stato italiano.
Lo scopo di questo contributo è quello di rilevare quale sia stato il rapporto di don Rua con la Santa Sede durante i ventidue anni di governo generale: quali siano gli elementi caratteristici di questo rapporto, quali i contributi dei Salesiani “di don Rua” alla Santa Sede, quale la considerazione della Santa Sede verso don Rua e i suoi confratelli e consorelle.
Don Bosco avvertì il pericolo dell’individualismo nella Congregazione, ma scelse di affrontarlo per mantenere un’ubbidienza basata su una profonda comunione fraterna anziché su vincoli rigidi e impersonali. Questo rifletteva il legame stretto tra i membri della comunità salesiana. Continue reading “Luigi Ricceri – “Il male oscuro dell’individualismo” in “Atti del Capitolo Superiore””
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