Nei giorni 6-7-8 giugno è stato tenuto a Bruxelles, in occasione dell’Esposizione Universale 1958, il Congresso nazionale e internazionale dei Cooperatori Salesiani e delle Compagnie della Gioventù Salesiana.
Nei giorni 6-7-8 giugno è stato tenuto a Bruxelles, in occasione dell’Esposizione Universale 1958, il Congresso nazionale e internazionale dei Cooperatori Salesiani e delle Compagnie della Gioventù Salesiana.
Ci domandiamo: Possiamo anche noi educare alla santita’ canonizzata, in questi nostri tempi di laicità sana, e anche di un laicismo belligerante? Sono spagnolo e posso dire che la mia visione del problema si rifa’ ai problemi che oggi vive il mio paese.
Dominique est entré dans la vie de Don Bosco durant l’automne 1854. L’apôtre turinois avait alors trente-neuf ans. D’emblée, l’enfant et le prêtre s’étaient compris: Don Bosco put former Dominique selon l’idéal de sainteté qu’il portait en lui. Pendant vingt-huit mois, il veilla sur son âme. Toute son œuvre en bénéficia, car il semble bien que la température spirituelle de la «maison» du Valdocco monta en flèche de 1854 à 1857. Continue reading “Giovanni Bosco – Saint Dominique Savio 1842-1857”
Chi prende in mano il Giovane Provveduto, lo trova un modesto manuale di preghiere e di semplici principi di ascetica per giovanetti. Perchè si giunga ad una giusta comprensione del suo valore ci è sembrato utile ricostruire l’opera di Don Bosco nel compilarlo, scoprire il posto che esso occupa nell’analoga letteratura del tempo e nel pensiero del Santo Autore. In particolare ci siamo sforzati d’indagare i criteri che hanno guidato il Santo nell’elaborarlo, per una maggiore introspezione e chiarificazione dello spirito di Don Bosco. Continue reading “Pietro Stella – Valori spirituali nel “Giovane provveduto” di san Giovanni Bosco”
Il file raccoglie le lettere circolari di Madre Luisa Vaschetti. Questa seconda parte delle lettere circolari (n° 151-268) riguarda gli anni di governo 1932-1943.
Periodo di riferimento: 1932 – 1943
L. Vaschetti, Lettere circolari, Nizza Monferrato.
Istituzione di riferimento:
Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA)
Il volume raccoglie tutte le lettere circolari di madre Marinella Castagno (1984-1996). In genere nelle circolari madre Marinella offre notizie dell’Istituto, resoconti dei suoi viaggi, informazioni su eventi ecclesiali, brevi presentazioni di documenti del Magistero o della Strenna del Rettor Maggiore, orientamenti e riflessioni per la celebrazione dei centenari che hanno scandito il periodo del suo servizio di animazione e di governo: il 150° della nascita di madre Mazzarello (1987) e il centenario della morte di don Bosco (1988). Attraverso le circolari vengono enucleate, volta per volta, tematiche significative della spiritualità salesiana. Fin dall’inizio del suo servizio, madre Marinella si è proposta di accompagnare il cammino delle sorelle e delle comunità nell’approfondire le Costituzioni e il carisma dei nostri Fondatori.
Nel 1981 Carlo Colli pubblicò uno studio intitolato Lo Spirito di Mornese. L’eredità spirituale di S. Maria D. Mazzarello. L’interesse è centrato sul carisma dell’Istituto e lo “spirito di Mornese” appare come l’eredità spirituale di Maria Domenica Mazzarello.
In occasione del centenario della morte del Beato Michele Rua (1910-2010), l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice presenta ad un più vasto pubblico le lettere e le circolari che egli indirizzò alle educatrici salesiane. Intende così rievocare alcuni aspetti del contributo dato dal primo Successore di don Bosco allo sviluppo della Congregazione, in un tempo di cambiamenti sociali e istituzionali. Si tratta di una documentazione in gran parte inedita che rivela, con tocchi sobri e discreti, l’affetto di un padre, la saggezza di una guida, il realismo di un educatore, la spiritualità di una persona appassionata di Dio e dell’estensione del suo Regno.
Continue reading “Michele Rua – Lettere e Circolari alle Figlie di Maria Ausiliatrice (1880-1910)”
Il testo testo descrive le caratteristiche delle festività negli istituti e nelle scuole salesiane, nonché nei corsi per guide e nelle colonie estive, evidenziando il coinvolgimento di tutti i partecipanti, il divertimento gioioso, la partecipazione attiva dei genitori, le tavolate conviviali, la significativa partecipazione alla Santa Messa e ai momenti di raccoglimento, l’importanza del gioco e della creatività, l’apertura verso la comunità e le famiglie.
L’articolo esplora il concetto di festa nel contesto salesiano del XIX secolo, focalizzandosi sull’Oratorio di San Francesco di Sales.
Il XVI Colloquio internazionale sulla Vita Salesiana, incentrato sul tema “La festa nella esperienza giovanile”, riflette la complessità e la varietà di approcci affrontati dagli studiosi nel tentativo di comprendere il ruolo della festa nella vita dei giovani, alla luce della tradizione salesiana.
L’indagine riguarda l’influsso del modello religioso coniato da Don Bosco sulle origini dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, sotto il profilo spirituale, educativo, giuridico, sociale, organizzativo, istituzionale. Don Bosco ebbe il compito di coinvolgere le Figlie di Maria Immacolata nel suo progetto educativo, poi di comporre in modo organico le norme pratiche disciplinari e l’istanza educativa del suo tempo. In un’immagine, si impegnò a creare una nuova sintesi tra l’invito tradizionale rivolto alle religiose a tenere gli “occhi bassi”, e quello implicito di tenerli ben “aperti” nell’assistenza e nell’apostolato, in modo da preparare le ragazze alla vita con senso di realismo. Continue reading “Grazia Loparco – I riverberi del modello religioso donboschiano sull’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Spunti di indagine”
Amare è la prima e l’ultima parola del « sistema » educativo di Don Bosco. « La pratica di questo sistema è tutta appoggiata sopra le parole di S. Paolo che dice: … La carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo». «Ognuno procuri di
farsi amare se vuol farsi temere» . È « il supremo principio del metodo », secondo Don Bosco.
Amore, carità, è, anzitutto, « consacrazione » soprannaturale dell’educatore alla propria « missione ». « Il Direttore pertanto deve essere tutto consacrato ai suoi educandi ».
Ed è, insieme, « amorevolezza », presenza paterna e fraterna, affettuosa, comprensiva, costruttiva degli educatori tra gli allievi. « Il Sistema Preventivo… consiste nel far conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un Istituto e poi sorvegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l’occhio vigile del Direttore , o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli ed amorevolmente correggano ».
Continue reading “Pietro Braido – Un nuovo “stile” educativo: Il metodo preventivo di Don Bosco”
Il “sistema educativo” o, più comprensivamente, l’esperienza preventiva di don Bosco è un progetto, che è cresciuto e si è progressivamente dilatato e specificato nelle più svariate istituzioni e opere realizzate dai molti collaboratori e discepoli. È ovvio che la sua vitalità operativa può essere garantita nel tempo soltanto dalla fedeltà alla legge di ogni autentica crescita: il rinnovamento, l’approfondimento, l’adattamento, nella continuità. Continue reading “Pietro Braido – Prevenire non reprimere. Il sistema educativo di don Bosco”
Don Costamagna, a distanza di circa 25 anni, rievoca alcune caratteristiche dello spirito che regnava nella casa di Mornese nel tempo delle origini, quando egli era direttore spirituale (1874-1877). La casa viene da lui chiamata «casa della fondazione», «casa della santa allegria», «santa casa di Mornese».
Continue reading “Giacomo Costamagna – Conferenza di don Giacomo Costamagna alle FMA (1900)”
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