Nel decorso del passato autunno per motivo del sacro ministero mi sono recato in un paese dove udii a raccontare cose che mi parvero assai interessanti di una giovinetta.
Nel decorso del passato autunno per motivo del sacro ministero mi sono recato in un paese dove udii a raccontare cose che mi parvero assai interessanti di una giovinetta.
Questo documento esplora il concetto di libertà nel contesto educativo, con particolare riferimento alla pedagogia salesiana. La libertà è vista come un principio fondamentale, una condizione essenziale e un metodo centrale dell’educazione. Il testo discute come la pedagogia moderna e i movimenti educativi del XX secolo abbiano elevato la libertà a fondamento e obiettivo dell’educazione, affrontando le antinomie tra autorità e libertà, disciplina e spontaneità. La contestazione giovanile degli anni Sessanta ha rivelato la connessione tra autoritarismo sociale e pratiche educative.
Il presente lavoro si propone uno scopo essenzialmente illustrative. Abbiamo volute condurre infatti una ricerca sui primordi dell’attività teatrale salesiana nell’ambito dell’Oratorio di Torino (capitolo III), sul suo sviluppo nel primo collegio (capitolo V) e sulla sua espansione oltre la cerchia di tali ambienti (capitolo VII), annotando come Don Bosco sia praticamente intervenuto con la sua attività diretta anche scrivendo testi teatrali (capitolo IV) e dettando le norme di un piccolo regolamento (capitolo VI). Continue reading “Saverio Stagnoli – Don Bosco e il teatro educativo salesiano”
Questo documento discute il cambiamento profondo nelle prospettive educative e pastorali, evidenziando i limiti dei tradizionali processi educativi e pastorali in ambito salesiano. Due principali limitazioni sono individuate: l’individualismo e la settorialità. L’educazione si è concentrata troppo sull’individuo, mentre la socializzazione giovanile era facilitata da istituzioni come la famiglia e la scuola, senza considerarle come luoghi di esperienza collettiva dei valori. La pastorale giovanile ha seguito una prassi simile, con approcci individuali piuttosto che collettivi. Inoltre, l’educazione era spesso settoriale e non integrata con il contesto sociale più ampio.
“Stare allegri, fare il bene e lasciar cantare i passeri”. Questo detto di Giovanni Bosco è diventato una parola magica.
Tre anni fa, abbiamo presentato al pubblico la figura d’uno dei santi più originali, che siano apparsi in questi ultimi tempi. Vogliamo alludere alla vita del Beato Don Bosco. Il favore, con cui essa fu accolta, ci spinge ora a trarre dall’oblio, in cui dormiva da lungo tempo, la figura del più illustre discepolo di quel gran servo di Dio, del figlio della sua destra, di Don Michele Rua, che fu anche il suo primo successore nel governo della Pia Società Salesiana. Continue reading “Augustin Auffray – Don Michele Rua primo successore del Beato Don Bosco”
Santa e confondatrice. Sono i due fondamentali aspetti che disegnano la figura storica di madre Mazzarello, quale appunto si profila sempre più chiaramente a un secolo dalla sua scomparsa: in un intreccio mirabile di grazia, che lavora nelle profondità dello spirito, mai concepito o sognato, e andato oltre ogni previsione e aspettativa, sua e degli altri.
Mi è sommamente gradevole lo zelo di varie pie persone di far ristampare quella parte del mio opuscoletto “L’educazione moderna” che tratta della carità del venerando D. Bosco.
Or quali son esse queste idee, questi concetti di Don Bosco? Ella sa meglio di me, caro Sig. D. Rua, che quanto all’educazione esse idee si fondano essenzialmente sulla carità cristiana, che vuole si prevenga possibilmente il male, anzichè commesso doverlo poi reprimere, adoperando in questa così nobile e delicata missione quell’assistenza vigilante ed accorta, quella dolcezza di parole e di modi, quella pazienza e costanza di propositi che sole valgono ad espugnare le volontà ed ammollir i cuori.
Severino ebbe i suoi natali in un paese posto ai pie’ delle Alpi. Dopo una serie di strane avventure egli ritornò in patria travagliato da una malattia che lo aveva condotto sull’orlo della tomba.
In questo libro, o cattolico lettore, troverai una copiosa raccolta di pratiche di pietà ricavate dai più accreditati autori.
Stavano alcuni amici ridendo nella bottega di un barbiere, mentre aspettavano per essere serviti. — Dopo varie chiacchere il loro discorso cadde su D. Ambrogio, ed a questo proposito chi ne diceva una, e chi un’altra.
Continue reading “Giovanni Bosco – Chi è D. Ambrogio? Dialogo tra un barbiere ed un teologo”
Intraprendo a scrivere un fatto vero, ma che riferendosi in parte ad uomini viventi, io stimo bene di tacere i nomi delle persone e dei luoghi cui le cose raccontate si riferiscono. Erano due genitori di età alquanto avanzata e non avevano che un solo figliuolo chiamato Valentino erede unico delle vistose loro sostanze.
Questo testo analizza l’evoluzione dell’opera educativa di Don Bosco, con un focus particolare sullo spostamento verso gli internati a partire dagli anni ’60 del XIX secolo. Continue reading “Matthew Pulingathil – Giovanni (s.) Bosco, Valentino o la vocazione impedita”
Questo volume è un commento al testo delle “Costituzioni” salesiane offerto alla meditazione dei confratelli. Seguendo il pensiero del Capitolo Generale XXII (1984) i redattori si sono proposti tre finalità: approfondimento dottrinale e pratico del senso delle Costituzioni; percezione viva della loro portata spirituale; stimolo convincente per la vita quotidiana.
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