Nel 1939, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, i salesiani delle due ispettorie polacche, di san Stanislao Kostka e di san Giacinto, lavoravano raggruppati in 46 centri di cui 11 pastorali. Durante la guerra subirono grandi perdite.
Nel 1939, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, i salesiani delle due ispettorie polacche, di san Stanislao Kostka e di san Giacinto, lavoravano raggruppati in 46 centri di cui 11 pastorali. Durante la guerra subirono grandi perdite.
Vita religiosa e attività pastorale e didattico-educativa della Chiesa cattolica durante la seconda guerra mondiale, e perciò degli ordini e delle congregazioni religiose, erano condizionate dalla situazione dominante nei vari territori amministrativi della Polonia occupata.
Una pagina di storia della guerra mondiale piuttosto trascurata dalla riflessione storiografica, ed anche poco nota alla opinione pubblica, è quella degli internati militari nel terzo Reich e dell’azione religiosa e morale svolta dai cappellani militari in mezzo a loro.
Luigi Francesco Pasa (1899-1977) combatté nella Grande Guerra tra i «ragazzi del ’99», e fu poi legionario con D’Annunzio a Fiume. Fu ordinato sacerdote salesiano il 7 luglio 1929. Animato da quell’impulso all’azione proprio dell’epoca e insieme dal desiderio di intraprendere una nuova esperienza di educatore fra i militari, divenne Cappellano Militare nella Regia Aeronautica, e in tale ruolo prestò la sua attività all’Aeroporto di Aviano.
L’oggetto dello studio è la presentazione della genesi e dello sviluppo delle strutture salesiane in Polonia fino al 1979. Si sono individuati i criteri fondamentali con cui i responsabili della Congregazione Salesiana procedevano per ristrutturarla in ispettorie: nel nostro caso l’applicazione di detti criteri non è stata sempre lineare; talvolta addirittura conflittuale.
I salesiani polacchi si incontrarono per la prima volta coi loro connazionali dell’altro emisfero in Argentina, ed uno di loro, don Stanislaw Cynalewski (1866-1932), dedicò tutta la vita all’attività fra gli emigranti. Gli altri dello stesso gruppo solo sporadicamente poterono svolgere il loro servizio pastorale nella lingua della madre patria. Un loro maggiore impegno in questo campo incontrava grandi difficoltà da parte delle autorità della Congregazione, dal momento che allora “essere salesiani” equivaleva sovente ad “essere italiani”.
Dobbiamo subito dire che il periodo della vita salesiana del Primate di Polonia, card. August J. Hlond non è stato, finora, oggetto di uno studio monografico. Perciò non stupisce il fatto che il suo operato salesiano sia davvero poco conosciuto, se non addirittura ignorato.
La tematica in oggetto è stata già presa in considerazione all’inizio degli anni settanta e solo recentemente è ricomparsa in varie pubblicazioni.
Nel 1921 il card. Adolf Bertram, ordinario di Breslavia, creò la Delegazione Episcopale in quella parte del territorio dell’Alta Slesia che dopo il plebiscito era toccata alla Polonia.
Tra i sinodi un posto specifico occupa il sinodo plenario, che, secondo le norme del Codice di Diritto Canonico dell’anno 1917, riunisce i vescovi, i presbiteri e i laici ed è più vasto di una provincia ecclesiale, fatto con l’autorizzazione del papa, il quale tramite il Suo legato lo convoca e ne presiede i dibattiti. Il sinodo plenario comprende i vescovi delle provincie che hanno problemi comuni sotto l’aspetto pastorale, organizzativo o giuridico, e che collaborano nella realizzazione dei propri compiti.
L’articolo si concentra sul primo viaggio del primate della Polonia, card. August Hlond, in Germania, compiuto nel febbraio 1928, dopo la sua elevazione alla sede primaziale e alla dignità cardinalizia. La fonte principale, per tale analisi, è costituita dalla stampa tedesca, specie cattolica.
Prima della II guerra mondiale la congregazione salesiana in Polonia era concentrata soprattutto sull’attività istruttivo-educativa della gioventù povera, abbandonata e in pericolo; rispondeva così ai bisogni della società. I salesiani polacchi non si impegnavano di regola nella pastorale parrocchiale, ma quando la esercitavano, vicino alle città o nelle periferie, avevano come obiettivo lo sviluppo dell’attività educativa e culturale. Però durante la II guerra mondiale, quando le loro scuole e i convitti vennero chiusi, furono costretti ad esercitare una pastorale intesa più ampiamente. Continue reading “Stanisław Wilk – “I salesiani nella vita religiosa della Polonia occupata (1939-1945)” in “Ricerche storiche salesiane””
Nella ricerca si intende rivolgere uno sguardo attento alla realtà educativa delle FMA in Polonia a partire dall’arrivo fino agli anni ’60, rilevando una perseverante, a volte drammatica sollecitudine per mantenere vivo lo spirito e la prassi del carisma dei Santi Fondatori, San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello, senza indugiare troppo sulle difficoltà legate a fattori politici, economici, sociali e culturali. L’indagine mira pertanto a indicare come le FMA hanno potuto realizzare questo compito, collocandosi fedelmente nella storia della chiesa, della nazione e dell’Istituto. Continue reading “Bernadeta Lewek – “Attività educativa delle FMA in Polonia: dal 1922 agli inizi degli anni ’60” in “L’educazione salesiana in Europa negli anni difficili del XX secolo”. Atti del seminario europeo di storia dell’Opera salesiana”
Il testo presenta un’emozionante presentazione del Venerabile Servo di Dio Padre Bronislao Markiewicz, fondatore delle Congregazioni di San Michele Arcangelo. Descrive la sua vita come sacerdote secolare, religioso di San Giovanni Bosco e fondatore delle suddette congregazioni, evidenziando il suo impegno per la gioventù povera, abbandonata ed orfana. Continue reading “P. Mariano Babula – P. Bronislao Markiewicz, fondatore della Congregazione di San Michele Arcangelo”
La storia dei “Cinque di Poznán” é racchiusa negli Atti del convegno organizzato dall’istituto della Memoria Nazionale, Commissione per il Perseguimeno dei Crimini contro la Nazione Polacca e dal Seminario Maggiore della Societá Salesiana di Ląd e l’Archivio Salesiano dell’Ispettoria di Piła il 14 ottobre 2011; si ripercorre la vita e la beatifiacazione e canonizzazione di Franciszek Kęsy, Czesław Jóźwiak, Edward Kazmierski, Edward Klinik, Jarogniew Wojciechowski. Continue reading “Jarosław Wᶏsowicz,Rafał Sierchuła – Fedeli fino all’ultimo: studi e materiali su “I cinque di Poznán”. Martiri della Seconda Guerra Mondiale, Atti del convegno”
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