Giovanni Bosco – “Conversione di una valdese. Fatto contemporaneo” in “Letture Cattoliche”

A chi domanda se quanto si legge in questo libretto sia un fatto od una novella, io rispondo che è un fatto veramente storico, raccontato da persone, la cui autorità, nè a me che scrivo, nè a te, o lettore, che leggi, lascia alcun dubbio sulla verità delle cose riferite; ho solamente dovuto travisare alcune circostanze, le quali, per ora, non è conveniente che siano manifestate.

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Giovanni Bosco – “Capitolo VII” in “Il Galantuomo. Almanacco piemontese-lombardo per l’anno bisestile 1860”

Alcuno di voi, cari amici, mi dimanderà: o Galantuomo, in quest’anno avremo la pace o la guerra? Ma i tuoi presentimenti, o Galantuomo, quali sono? che ne pensi? avremo in quest’anno la pace o la guerra? Se volete sapere il mio pensiero, da buon amico ve lo dirò.

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Giovanni Bosco – “Al lettore” in “Il Galantuomo. Almanacco nazionale per l’anno comune ed embolismale 1859”

Eccovi, Lettori cortesi, il solito umil Almanacco che v’offriamo qual pegno della nostra gratitudine per la vostra cooperazione al sostenimento delle Letture Cattoliche, le quali certamente, se non fosse stato del vostro benevolo concorso, non si sarebbero potute pubblicare sino ad ora.

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Giovanni Bosco – Elenco degli oggetti graziosamente donati a benefizio degli oratorii di S. Francesco di Sales in Valdocco, di S. Luigi a Porta nuova, dell’Angelo Custode in Vanchiglia e per la costruzione della Chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice

Il testo presenta un appello per l’organizzazione di una lotteria benefica a Torino, finalizzata a raccogliere fondi per sostenere varie opere caritative e educative rivolte a giovani in difficoltà. Gli Oratori maschili, attivi da anni nei principali quartieri della città, offrono accoglienza, istruzione e supporto morale a molti giovani, tra cui numerosi orfani e poveri.

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Piero Bairati – “Cultura salesiana e società industriale” in “Don Bosco nella storia della cultura popolare”

Il modello culturale salesiano, elaborato in tempi diversi, si è riproposto a più riprese nella storia della società con ampi e riconoscibili effetti. Il rapporto tra cultura salesiana e cultura dell’industrializzazione presenta connotati precisi e anche originali da costituire un capitolo di rilevante interesse nella storia della società industriale italiana. Continue reading “Piero Bairati – “Cultura salesiana e società industriale” in “Don Bosco nella storia della cultura popolare””

Antonio Baruffa – “San Giovanni Bosco pellegrino alle catacombe” in “Salesianum”

Nel suo primo viaggio a Roma, fatto nel 1858, don Bosco visitò anche due catacombe: quella di San Pancrazio sull’Aurelia e San Sebastiano sull’Appia Antica. Della prima ci ha lasciato dettagliata memoria nella sua “cronachetta” il chierico Rua, che accompagnava il Santo. Per quanto riguarda San Sebastiano, invece, si tratta di una “ricostruzione” del biografo don Lemoyne in base a testimonianze tardive. Continue reading “Antonio Baruffa – “San Giovanni Bosco pellegrino alle catacombe” in “Salesianum””

Germano Proverbio – “La scuola di don Bosco e l’insegnamento del latino (1850-1900)” in “Don Bosco nella storia della cultura popolare”

L’autore innanzitutto contestualizza la decisione di don Bosco di aprire nell’Oratorio una scuola ginnasiale e di svilupparla organicamente in riferimento alle leggi dello Stato (legge Casati). Presenta gli sviluppi della scuola dell’Oratorio nella dialettica con le richieste dei Provveditori; parla degli insegnanti dell’Oratorio, della loro preparazione accademica e delle discussioni su scuola pubblica e scuola privata e sul metodo d’insegnamento che caratterizzarono quel contesto storico. Vengono poi presentate le “proposte” della scuola di Valdocco: Continue reading “Germano Proverbio – “La scuola di don Bosco e l’insegnamento del latino (1850-1900)” in “Don Bosco nella storia della cultura popolare””

Carlo Colli – Pedagogia spirituale di don Bosco e spirito salesiano. Abbozzo di sintesi

Come dichiara l’Autore, questo lavoro, che vuol essere uno strumento di verifica, di riflessione, di ispirazione della “salesianità” delle opere e dell’azione dei salesiani di don Bosco, ha i precisi limiti di questa impostazione. Per renderlo uno strumento idoneo a questo scopo si è cercato, attraverso ad una non facile opera di discernimento, di cogliere, nella irripetibile concretezza della esperienza delle origini, ciò che di don Bosco resta nel tempo: i princìpi ispiratori di fondo della sua pedagogia spirituale, i valori permanenti del suo spirito e la loro intima ed organica connessione.

Non ci si può quindi attendere un ricettario di formule ben confezionate da applicarsi in modo acritico in ogni tempo ed in ogni luogo: Continue reading “Carlo Colli – Pedagogia spirituale di don Bosco e spirito salesiano. Abbozzo di sintesi”

Aldo Giraudo – “«Il cotanto utile istituto detto Oratorio di San Francesco di Sales». Motivi dell’interesse suscitato dall’opera di don Bosco nel decennio preunitario” in “Salesianum”

Nella Torino di metà Ottocento la difficile situazione economica aggravò il disagio sociale incrementando immigrazione e pauperismo. I giovani dei ceti poveri mostravano segni di irrequietezza e preoccupavano opinione pubblica e autorità.

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Francesco Casella – “Don Michele Rua e il Mezzogiorno d’Italia (1888-1910). L’impegno per lo sviluppo socio-educativo” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

Con questo studio ci proponiamo di analizzare il rapporto che si è stabilito fra don Michele Rua e il Mezzogiorno d’Italia, per evidenziare come il successore di don Bosco sia passato da una conoscenza indiretta delle regioni meridionali dell’Italia ad una diretta, attraverso i suoi viaggi, le opere fondate e l’istituzione dell’ispettoria napoletana, fino ad assumere, insieme ai suoi collaboratori, una piena consapevolezza di trovarsi in un momento storico particolare, per cui i salesiani potevano concorrere al “risorgimento” del Mezzogiorno con la loro opera educativa in favore dei ragazzi e delle popolazioni bisognose. Continue reading “Francesco Casella – “Don Michele Rua e il Mezzogiorno d’Italia (1888-1910). L’impegno per lo sviluppo socio-educativo” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

Giorgio Rossi – “Don Rua e Roma: un rapporto di reciprocità” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

Il rapporto tra don Rua e Roma può essere definito dal termine “reciprocità”, inteso nel senso di un vicendevole scambio, di un apporto bilaterale del dare e del ricevere, di un mutuo arricchimento. Lo spessore di questo rapporto reciproco, durato ben cinquanta anni, dal primo viaggio del 1858 all’ultimo del 1908, potrà essere valutato anche dagli accenni che si faranno, che potranno risultare utili riferimenti ad ulteriori approfondimenti. Continue reading “Giorgio Rossi – “Don Rua e Roma: un rapporto di reciprocità” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

Alberto Caviglia – “La Romanità di Don Bosco” in “Salesianum”

Don Bosco è un Santo ed è un Grande : e la santità di Lui si compenetra nella grandezza, senza che questa abbia ad essere obnubilata da quella. Perchè, pur non prendendo mai atteggiamenti e pose statuarie di grande, e, senz’altro, dissimulando l’essere suo nella semplicità bonaria delle apparenze, operò cose grandissime che hanno permeato del suo spirito il mondo moderno, ed ebbe animo e concetti d’una profondità ed ampiezza, che solo ora viene a volta a volta rivelandosi con volerlo conoscere più d’appresso.

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Eugenio Valentini – “L’italianità di Don Bosco” in “Salesianum”

Parlare dell’amor di patria in Don Bosco e pensare come egli abbia realizzato nella sua vita le auree parole di Silvio Pellico su questo argomento, è tutt’uno. Si può anzi dire che certamente Don Bosco tenne davanti agli occhi come programma queste parole e ne fece l’ideale della sua azione civica e patriottica.

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