Antonio Baruffa – “San Giovanni Bosco pellegrino alle catacombe” in “Salesianum”

Nel suo primo viaggio a Roma, fatto nel 1858, don Bosco visitò anche due catacombe: quella di San Pancrazio sull’Aurelia e San Sebastiano sull’Appia Antica. Della prima ci ha lasciato dettagliata memoria nella sua “cronachetta” il chierico Rua, che accompagnava il Santo. Per quanto riguarda San Sebastiano, invece, si tratta di una “ricostruzione” del biografo don Lemoyne in base a testimonianze tardive. Continue reading “Antonio Baruffa – “San Giovanni Bosco pellegrino alle catacombe” in “Salesianum””

Germano Proverbio – “La scuola di don Bosco e l’insegnamento del latino (1850-1900)” in “Don Bosco nella storia della cultura popolare”

L’autore innanzitutto contestualizza la decisione di don Bosco di aprire nell’Oratorio una scuola ginnasiale e di svilupparla organicamente in riferimento alle leggi dello Stato (legge Casati). Presenta gli sviluppi della scuola dell’Oratorio nella dialettica con le richieste dei Provveditori; parla degli insegnanti dell’Oratorio, della loro preparazione accademica e delle discussioni su scuola pubblica e scuola privata e sul metodo d’insegnamento che caratterizzarono quel contesto storico. Vengono poi presentate le “proposte” della scuola di Valdocco: Continue reading “Germano Proverbio – “La scuola di don Bosco e l’insegnamento del latino (1850-1900)” in “Don Bosco nella storia della cultura popolare””

Carlo Colli – Pedagogia spirituale di don Bosco e spirito salesiano. Abbozzo di sintesi

Come dichiara l’Autore, questo lavoro, che vuol essere uno strumento di verifica, di riflessione, di ispirazione della “salesianità” delle opere e dell’azione dei salesiani di don Bosco, ha i precisi limiti di questa impostazione. Per renderlo uno strumento idoneo a questo scopo si è cercato, attraverso ad una non facile opera di discernimento, di cogliere, nella irripetibile concretezza della esperienza delle origini, ciò che di don Bosco resta nel tempo: i princìpi ispiratori di fondo della sua pedagogia spirituale, i valori permanenti del suo spirito e la loro intima ed organica connessione.

Non ci si può quindi attendere un ricettario di formule ben confezionate da applicarsi in modo acritico in ogni tempo ed in ogni luogo: Continue reading “Carlo Colli – Pedagogia spirituale di don Bosco e spirito salesiano. Abbozzo di sintesi”

Aldo Giraudo – “«Il cotanto utile istituto detto Oratorio di San Francesco di Sales». Motivi dell’interesse suscitato dall’opera di don Bosco nel decennio preunitario” in “Salesianum”

Nella Torino di metà Ottocento la difficile situazione economica aggravò il disagio sociale incrementando immigrazione e pauperismo. I giovani dei ceti poveri mostravano segni di irrequietezza e preoccupavano opinione pubblica e autorità.

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Francesco Casella – “Don Michele Rua e il Mezzogiorno d’Italia (1888-1910). L’impegno per lo sviluppo socio-educativo” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

Con questo studio ci proponiamo di analizzare il rapporto che si è stabilito fra don Michele Rua e il Mezzogiorno d’Italia, per evidenziare come il successore di don Bosco sia passato da una conoscenza indiretta delle regioni meridionali dell’Italia ad una diretta, attraverso i suoi viaggi, le opere fondate e l’istituzione dell’ispettoria napoletana, fino ad assumere, insieme ai suoi collaboratori, una piena consapevolezza di trovarsi in un momento storico particolare, per cui i salesiani potevano concorrere al “risorgimento” del Mezzogiorno con la loro opera educativa in favore dei ragazzi e delle popolazioni bisognose. Continue reading “Francesco Casella – “Don Michele Rua e il Mezzogiorno d’Italia (1888-1910). L’impegno per lo sviluppo socio-educativo” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

Giorgio Rossi – “Don Rua e Roma: un rapporto di reciprocità” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

Il rapporto tra don Rua e Roma può essere definito dal termine “reciprocità”, inteso nel senso di un vicendevole scambio, di un apporto bilaterale del dare e del ricevere, di un mutuo arricchimento. Lo spessore di questo rapporto reciproco, durato ben cinquanta anni, dal primo viaggio del 1858 all’ultimo del 1908, potrà essere valutato anche dagli accenni che si faranno, che potranno risultare utili riferimenti ad ulteriori approfondimenti. Continue reading “Giorgio Rossi – “Don Rua e Roma: un rapporto di reciprocità” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

Alberto Caviglia – “La Romanità di Don Bosco” in “Salesianum”

Don Bosco è un Santo ed è un Grande : e la santità di Lui si compenetra nella grandezza, senza che questa abbia ad essere obnubilata da quella. Perchè, pur non prendendo mai atteggiamenti e pose statuarie di grande, e, senz’altro, dissimulando l’essere suo nella semplicità bonaria delle apparenze, operò cose grandissime che hanno permeato del suo spirito il mondo moderno, ed ebbe animo e concetti d’una profondità ed ampiezza, che solo ora viene a volta a volta rivelandosi con volerlo conoscere più d’appresso.

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Eugenio Valentini – “L’italianità di Don Bosco” in “Salesianum”

Parlare dell’amor di patria in Don Bosco e pensare come egli abbia realizzato nella sua vita le auree parole di Silvio Pellico su questo argomento, è tutt’uno. Si può anzi dire che certamente Don Bosco tenne davanti agli occhi come programma queste parole e ne fece l’ideale della sua azione civica e patriottica.

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Alberto Caviglia – “Il « Magone Michele », una classica esperienza educativa (Continuazione del fascicolo precedente)” in “Salesianum”

Invero il buon Michele, definito, come leggemmo, buono di cuore, ci presenta, tra i lineamenti del suo bollènte temperamento, quella forma di buon cuore che si chiama generosità, nella quale cioè si contiene il lavoro volitivo di una virtù attiva; quello di donarsi, di spendersi per gli altri.

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Eugenio Ceria – “L’ambiente educativo dell’Oratorio nel tempo del Savio” in “Salesianum”

Gran data per l’Oratorio il 29 ottobre 1854: l’ingresso di Domenico Savio. Don Bonetti una ventina d’anni dopo la morte di lui, dedicandogli un capo intero ne’ suoi Cinque lustri di storia dell’Oratorio di S. Francesco di Sales, giudicava così singolare ed anche straordinaria la dimora da lui fattavi da doverlasi considerare come un avvenimento; giungeva anzi a dire che quasi a premio di quanto l’Oratorio aveva operato nel tempo del recente colera, il Signore gli aveva mandato un tale allievo, destinato a riuscire suo lustro e sua gloria.

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Antonio Miscio – “Don Michele Rua e la Toscana” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

Dovendo venire in Toscana e a Firenze, implorato dall’Arcivescovo e dalla Commissione della Società Cattolica Operaia, per precisare i termini della reciproca collaborazione a favore dell’opera impiantata già dal 6 marzo 1881 in Via Cimabue, don Bosco vuole accanto don Rua, già presentendo in cuore che trattare con i fiorentini non fosse cosa agevole, e da notizie e informazioni giunte da amici di Firenze, deducendo l’incertezza dei termini e la necessità di fare chiarezza sul perché i Salesiani erano venuti a Firenze e sulle condizioni del loro rimanere. Continue reading “Antonio Miscio – “Don Michele Rua e la Toscana” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

Sergio Todeschini – “Richieste di istituzioni salesiane in Lombardia e in Emilia Romagna sotto il governo di don Rua (1888-1910). Una analisi sulle esigenze locali e sulle risposte salesiane” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

Durante il governo di don Bosco i salesiani non ebbero alcuna possibilità di portarsi in Lombardia e pochissime furono le case aperte in Emilia Romagna, nonostante alcuni contatti tenuti con cooperatori, enti e parroci. Le cause possono essere dipese da un interesse latente all’azione educativa salesiana, oppure solamente per una scelta voluta dai salesiani. Continue reading “Sergio Todeschini – “Richieste di istituzioni salesiane in Lombardia e in Emilia Romagna sotto il governo di don Rua (1888-1910). Una analisi sulle esigenze locali e sulle risposte salesiane” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

Stefano Martoglio – “L’opera salesiana in Piemonte durante il rettorato di don Rua (1888-1910). Spunti di indagine a partire dalle opere fondate e dalle richieste di presenze salesiane” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

L’espansione della Congregazione alla fine dell’Ottocento, inizi del Novecento portò i salesiani a rafforzare la loro presenza in America Latina, ad iniziare ad operare in America Centrale, negli stati Uniti, in Africa, in India e in Cina. Nel nostro paese, dal 1890 al 1910, ci fu un aumento complessivo di circa 75 case. Continue reading “Stefano Martoglio – “L’opera salesiana in Piemonte durante il rettorato di don Rua (1888-1910). Spunti di indagine a partire dalle opere fondate e dalle richieste di presenze salesiane” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

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