Si riporta il saluto della Segretaria Generale dell’Istituto delle FMA ai partecipanti al Convegno Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana.
Si riporta il saluto della Segretaria Generale dell’Istituto delle FMA ai partecipanti al Convegno Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana.
In questo semplice e modesto lavoro, tra le varie possibilità di scelta, ho pensato di esaminare la percezione della figura di don Bosco nel Lazio, soprattutto nel mondo laico.
La finalità del presente intervento è unicamente e semplicemente quella di offrire alcuni accenni sul dove e sul come fare ricerche storico-scientifiche negli Archivi e nelle Biblioteche, e particolarmente nell’Archivio Segreto Vaticano e in quella di Propaganda Fide.
Nel suo primo viaggio a Roma, fatto nel 1858, don Bosco visitò anche due catacombe: quella di San Pancrazio sull’Aurelia e San Sebastiano sull’Appia Antica. Della prima ci ha lasciato dettagliata memoria nella sua “cronachetta” il chierico Rua, che accompagnava il Santo. Per quanto riguarda San Sebastiano, invece, si tratta di una “ricostruzione” del biografo don Lemoyne in base a testimonianze tardive. Continue reading “Antonio Baruffa – “San Giovanni Bosco pellegrino alle catacombe” in “Salesianum””
Il rapporto tra don Rua e Roma può essere definito dal termine “reciprocità”, inteso nel senso di un vicendevole scambio, di un apporto bilaterale del dare e del ricevere, di un mutuo arricchimento. Lo spessore di questo rapporto reciproco, durato ben cinquanta anni, dal primo viaggio del 1858 all’ultimo del 1908, potrà essere valutato anche dagli accenni che si faranno, che potranno risultare utili riferimenti ad ulteriori approfondimenti. Continue reading “Giorgio Rossi – “Don Rua e Roma: un rapporto di reciprocità” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”
Don Bosco è un Santo ed è un Grande : e la santità di Lui si compenetra nella grandezza, senza che questa abbia ad essere obnubilata da quella. Perchè, pur non prendendo mai atteggiamenti e pose statuarie di grande, e, senz’altro, dissimulando l’essere suo nella semplicità bonaria delle apparenze, operò cose grandissime che hanno permeato del suo spirito il mondo moderno, ed ebbe animo e concetti d’una profondità ed ampiezza, che solo ora viene a volta a volta rivelandosi con volerlo conoscere più d’appresso.
Continue reading “Alberto Caviglia – “La Romanità di Don Bosco” in “Salesianum””
Il passaggio dalla Roma papale a Roma capitale del Regno d’Italia ha comportato una serie di cambiamenti strutturali di grande rilevanza facilmente comprensibili, ma anche il persistere di istituzioni che si richiamavano a tradizioni consolidate. Continue reading “Giorgio Rossi – “Istituzioni educative e istruzione professionale a Roma tra Ottocento e Novecento: Salesiani e laici a confronto” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia”.”
Dal 2 al 5 gennaio 1974 si è svolto a Roma, nella sede dell’Università Pontifìcia Salesiana (UPS), il Primo Convegno internazionale dei Teologi Salesiani docenti di teologia dogmatica. Continue reading “Mario Midali – “Primo Convegno Internazionale dei Teologi Salesiani Docenti di Teologia Dogmatica (2-5 gennaio 1974)” in “Salesianum””
Tra l’autunno 1943 e il 1944 molti istituti religiosi, maschili e femminili, ospitarono singoli o interi nuclei familiari di ebrei scampati al rastrellamento del 16 ottobre. La scarsità di documentazione scritta ha sollecitato un’indifferibile raccolta di informazioni tramite i testimoni superstiti.
Lo zelo fa concepire a D. Bosco il desiderio di fornire ad ogni parrocchia abili cantori. Egli gusta ed ama ardentemente la musica, eppure ha una predilezione pel canto gregoriano. Mi è dolce ricordare i loro sforzi, coronati da splendidi risultati, per insegnare colla musica sacra il canto prettamente ecclesiastico, sia in Italia come in Francia. Don Michele Rua si compiace nel pensiero che i Salesiani furono considerati da vari Vescovi e ragguardevoli personaggi quali strumenti per rialzare il decoro delle sacre funzioni, e furono sempre chiamati a cantare nelle più grandi solennità. Lo zelo dei maestri in varie case si comunicò agli alunni, che presero a coltivare il canto gregoriano con non minor gusto ed impegno che la musica. Si ebbero quindi esecuzioni di canto ecclesiastico nelle grandi funzioni, che poterono star a petto della più bella musica. Continue reading “Michele Rua – “Lo spirito di D. Bosco. Vocazioni” in “Lettere circolari di Don Michele Rua ai salesiani””
Nel terzo capitolo dell’opera di Maria Franca Mellano si affrontano gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Continue reading “Maria Franca Mellano – “Il periodo del secondo conflitto mondiale” in “L’Opera salesiana Pio XI dell’Appio-Tuscolano di Roma (1930-1950)””
Nell’anniversario della morte del Venerabile Fondatore e Padre, don Rua sente irresistibile bisogno di rivolgere di nuovo qualche parola e alcune riflessioni sullo stato della cara Congregazione e sopra loro stessi. In questa giornata, dovrebbe essere naturale immaginare che D. Bosco dal cielo, ove per giudizio infallibile della Chiesa si trova, ripeta, con un’efficacia senza pari, alcuni insegnamenti e varie utilissime raccomandazioni, che si udivano dalle sue labbra durante la sua carriera mortale. Continue reading “Michele Rua – “La consacrazione del tempio di Maria liberatrice” in “Lettere circolari di Don Michele Rua ai salesiani””
A Novembre 1903 il Rettor Maggiore fu a Roma dove ebbe la grande fortuna di poter avvicinare il Santo Padre Pio X. Egli lo accolse con la più squisita bontà, ed avendolo ricevuto nelle ore antimeridiane con vari altri Direttori, non potendosi allora comodamente trattare di affari particolari, ebbe l’insigne degnazione d’invitarlo a tornare nuovamente in Vaticano nel pomeriggio, ed in questa seconda udienza lo trattenne da solo per circa tre quarti d’ora, dimostrandosi confidente: volle essere informato delle opere salesiane, e concesse quanto si domandò. Continue reading “Michele Rua – “Udienza del Santo Padre Pio X. Capitolo generale X” in “Lettere circolari di Don Michele Rua ai salesiani””
In retrospect, one can appreciate why Don Bosco had become so distraught by the message that was played out in his dream (reverie?) during his Roman sojourn of 1884. His old friends, Joseph Buzzelli and Ferdinando Valfre, had demonstrated all too realistically what he could expect when the educational principles of his Sistema Preventivo and the “love environment” he strove so hard to cultivate for 40 years at the Oratory had been allowed to dissipate.
Il lavoro di strada rappresenta l’espressione diretta della proposta educativa di don Bosco: stare con i ragazzi condividendo le fatiche quotidiane per restituire loro dignità e costruire una proposta che li renda liberi dal disagio che vivono.
Continue reading “Andrea Zampetti – Educativa di strada, educatore di strada e Sistema Preventivo”
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