Giovanni Bosco – Espansione geografica nazionale e internazionale dell’Opera Salesiana

Dal 1863 in poi l’Opera salesiana si estese rapidamente, come si è già accennato, attraverso numerose fondazioni prima in Italia – Piemonte, Liguria (n. 18) e successivamente in altre regioni – e infine in Francia ed America Latina (nn. 21, 24, 25, 27). Tale ampio sviluppo fu favorito dalla nuova riforma scolastica in Italia, (1864), dalle difficoltà in cui versavano i seminari diocesani, dalle continue richieste di un’opera educativo-scolastica salesiana in località italiane, francesi (1875), spagnole (1881), inglesi (1887), anche a seguito della diffusione di un’immagine positiva di “una Congregazione nuova per i tempi nuovi” come da più parti si riteneva la Società di San Francesco di Sales. L’approvazione definitiva poi delle costituzioni salesiane (1874) finì per incoraggiare l’apertura di nuovi orizzonti carismatici in terre di missione sudamericane (1875). Continue reading “Giovanni Bosco – Espansione geografica nazionale e internazionale dell’Opera Salesiana”

Giovanni Bosco – Lettere confidenziali di Don Bosco al Papa circa la situazione politica (1858-1867, 1873)

Negli anni immediatamente precedenti e seguenti l’Unità d’Italia (1858-1866), don Bosco si mantenne in costante relazione epistolare con il papa Pio IX. Lo fece non solo per interessi direttamente legati alla sua Opera, ma anche per riferire sulla preoccupante situazione in cui viveva la Chiesa in Piemonte, per incoraggiarlo nella sua difesa della fede contro i nemici della religione, per trasmettergli eventualmente riservate informazioni in suo possesso. Come si è appena detto, don Bosco nella questione romana stava dalla parte di Pio IX e del suo segretario di Stato, card. Antonelli. Continue reading “Giovanni Bosco – Lettere confidenziali di Don Bosco al Papa circa la situazione politica (1858-1867, 1873)”

Giovanni Bosco – Interventi di Don Bosco nella difficile situazione della questione delle “temporalità” vescovili (1872-1874)

La legge delle guarentigie del 13 maggio 1871 e i decreti applicativi della medesima esigevano che i vescovi neonominati, per conseguire il diritto di entrare in possesso dei beni della mensa episcopale – le cosiddette temporalità – dovevano presentare al ministero l’originale della bolla di nomina e chiedere formalmente la concessione dell’exequatur. Tale atto, a giudizio della Santa Sede, implicava il riconoscimento del Regno d’Italia sorto nel 1861, comprendente parte dello Stato Pontificio sottratto “illegittimamente” al pontefice. Continue reading “Giovanni Bosco – Interventi di Don Bosco nella difficile situazione della questione delle “temporalità” vescovili (1872-1874)”

Giovanni Bosco – Lettere di Don Bosco alla Santa Sede per la scelta di nuovi vescovi alle sedi vacanti (1867-1877)

Uno dei contrasti più ardui da risolvere nelle relazioni fra Santa Sede e nuovo Regno d’Italia era quello delle decine di sedi episcopali vacanti per ragioni politiche. Entrambi le parti in causa erano coscienti della gravità di tale situazione, ma i tentativi di uscirne nei primi anni sessanta erano miseramente naufragati per il permanere del gravosissimo attrito provocato dalla proclamazione del Regno comprendente territori sottratti allo Stato Pontificio (1861). Continue reading “Giovanni Bosco – Lettere di Don Bosco alla Santa Sede per la scelta di nuovi vescovi alle sedi vacanti (1867-1877)”

Giovanni Bosco – Documenti e lettere relative all‘inizio, ampliamento e consolidamento carismatico-istituzionale dell‘opera di Valdocco

Don Bosco, su consiglio del suo direttore spirituale, san Giuseppe Cafassodall’autunno 1844 all’estate 1846 risiedette presso il Rifugio Baroloin qualità di cappellano dell’Ospedaletto di santa Filomena, inaugurato nell’agosto 1845. Nella stessa sede e successivamente in sedi provvisorie, non lontane da Valdocco, svolse il suo primo ministero sacerdotale in favore dei ragazzi, per lo più immigrati privi di riferimenti parrocchiali. Alla vigilia di trasferirsi a casa Pinardi, tracciava all’autorità civile della città di Torino, incaricata e preoccupata dell’ordine pubblico, un rapidissimo resoconto della propria triennale attività catechistica, indicando gli scopi e i risultati raggiunti, positivi tanto per la società civile che per quella ecclesiale (n. 1). Continue reading “Giovanni Bosco – Documenti e lettere relative all‘inizio, ampliamento e consolidamento carismatico-istituzionale dell‘opera di Valdocco”

Giovanni Bosco – Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice

Eretta la chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino-Valdocco nel 1868, don Bosco la consacrò con un intero ciclo di festeggiamenti, reso di dominio pubblico attraverso un apposito opuscoletto. Della nuova chiesa intese subito farne un centro attrattivo di preghiere, grazie e oblazioni attraverso un secondo voluminoso opuscolo. Non ancora soddisfatto, volle anche dare stabilità al culto e in genere alla devozione mariana sotto il titolo di Maria Ausiliatrice con un’associazione di laici che ne portasse il nome. Continue reading “Giovanni Bosco – Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice”

Giovanni Bosco – Lettere di don Bosco all’arcivescovo di Torino monsignor Lorenzo Gastaldi

Il teologo, canonico, Lorenzo Gastaldi sul finire degli anni quaranta apprezzava e sosteneva l’opera degli oratori di don Bosco, la elogiava sulla stampa, lasciava che la mamma e la sorella accudissero i ragazzi dell’Oratorio di Valdocco e partendo come rosminiano per l’Inghilterra nel 1853 faceva testamento in favore di don Bosco. Di ritorno in Italia, continuò la stima verso don Bosco e la sua amicizia si intensificò con la collaborazione alla pubblicazione delle Letture cattoliche, con la predicazione ai ragazzi di Valdocco e ai salesiani, con l’insegnamento teologico a questi ultimi, con generose offerte per la chiesa di Maria Ausiliatrice.

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Giovanni Bosco – Lettere di don Bosco. Ricorsi alla beneficenza pubblica.

Per le risorse finanziarie necessarie a sopperire ai costi sempre crescenti delle sue opere, don Bosco fece appello alla benevolenza delle istituzioni: la famiglia reale, le autorità di governo, gli amministratori pubblici (comunali, provinciali, statali…), le Opere benefiche esistenti sul territorio, la Banca Nazionale, le parrocchie, le diocesi, la Santa Sede stessa nelle persone dei suoi massimi esponenti, papa compreso. Per ogni richiesta di aiuto dava quelle ampie e precise ragioni benefiche e sociali, che a suo giudizio avrebbero dovuto far aprire i “cordoni della borsa” a chi ne possedeva una ben fornita e concedere quanto domandato alle autorità in termini di esenzioni, permessi, autorizzazioni, ecc.

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Giovanni Bosco – Piano di Regolamento per l’Oratorio maschile di san Francesco di Sales in Torino nella regione Valdocco, Cenno Storico

Don Bosco su consiglio del suo direttore spirituale, san Giuseppe Cafasso dell’autunno 1844 all’estate 1846 risiede presso il Rifugio Barolo in qualità di cappellano dell’Ospedaletto di santa Filomena, inaugurato nell’agosto 1845. Nella stessa sede e successivamente in sedi provvisorie, non lontane da Valdocco, svolse il suo primo ministero pastorale in favore dei ragazzi, per lo più immigrati privi di riferimenti parrocchiali. Lungo gli anni quando l’Oratorio ha trovato un posto fisso si arricchiva di nuove attività.

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Giovanni Bosco – Cenni storici intorno all’Oratorio di San Francesco di Sales

Don Bosco su consiglio del suo direttore spirituale, san Giuseppe Cafasso dell’autunno 1844 all’estate 1846 risiede presso il Rifugio Barolo in qualità di cappellano dell’Ospedaletto di santa Filomena, inaugurato nell’agosto 1845. Nella stessa sede e successivamente in sedi provvisorie, non lontane da Valdocco, svolse il suo primo ministero pastorale in favore dei ragazzi, per lo più immigrati privi di riferimenti parrocchiali. Lungo gli anni quando l’Oratorio ha trovato un posto fisso si arricchiva di nuove attività.

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