The question that this paper seeks to explore is to what extent Don Bosco’s educational approach was received and accepted in England and to what extent it was itself modified in the process of meeting a new and alien culture.
The question that this paper seeks to explore is to what extent Don Bosco’s educational approach was received and accepted in England and to what extent it was itself modified in the process of meeting a new and alien culture.
Il presente contributo ha come fine di mettere in luce i diversi aspetti dell’educazione, che i salesiani impartivano ai ragazzi e ai giovani nelle loro diverse istituzioni nella Hagenmüllergasse. Il «Salesianum» comprendeva l’ «oratorio» con le sezioni scaglionate secondo le età e il ginnasio privato.
Lo scopo del nostro contributo è quello di analizzare gli elementi specifici della pedagogia salesiana applicata nel Congo belga, ora Zaire, poi nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), nel momento in cui l’opera salesiana è iniziata in questo grande paese situato nel cuore dell’Africa nera.
Nel luglio del 1901 sul «Bollettino salesiano» comparve un articolo dal titolo «Il fondamento dell’educazione salesiana» che si può assumere come emblematico documento degli orientamenti e degli scopi della Società salesiana in campo educativo.
La mia ricerca prende le mosse da questa ipotesi di partenza: le informazioni – richieste o spontanee – inviate dalle case particolari e pervenute alla Casa Madre della Congregazione durante il periodo considerato (1880-1922) offrivano – e offrono ancora – elementi non trascurabili per delineare una panoramica complessiva delle opere salesiane professionali nel periodo studiato.
Per conoscere la situazione specifica dell’educazione salesiana nelle case durante il periodo studiato in questo Congresso, si pensava che uno dei mezzi per raggiungere questo obiettivo potesse essere lo studio delle proposte che i fratelli, le case e i capitoli ispettoriali hanno inviato al Capitoli generali (GC) durante questo periodo. A priori, almeno, sembrava logico che tali proposte contenessero elementi interessanti per aiutare a ricomporre una visione reale di ciò che stava accadendo nelle case, incluso nell’istruzione.
In data 21 novembre 1891 si celebra il giorno solenne di Maria Ausiliatrice e il cinquantenario dell’Ordinazione sacerdotale del Padre don Bosco, al quale seguirà il Giubileo delle Opere Salesiane. Il Rettor Maggiore incarica i suoi salesiani a procedere con l’inaugurazione delle decorazioni al Santuario di Maria Ausiliatrice. Continue reading “Michele Rua – “Giubileo delle Opere Salesiane. Santuario di Maria Ausiliatrice” in “Lettera circolari di Don Michele Rua ai Salesiani””
Il lavoro della Spagna salesiana durante questo periodo (1881-1922) ha privilegiato il servizio alla classe povera e popolare nell’istruzione elementare.
Nella provincia di Bética, sulle tre opere di istruzione secondaria (Utrera, Córdoba, Ronda-Sdo Corazón) e le tre scuole professionali (Sevilla-Trinidad, Málaga, Cadice), predominano quelle dell’istruzione elementare, installate in ambienti popolari (Écija, Carmona, Siviglia-San Benito de Calatrava, Montilla, Ronda-Sta Teresa, San José del Valle, Alcalá de Guadaíra, Arcos de la Frontera).
Cuando, en 1901, Don Felipe Rinaldi – inspector desde 1892 de las casas salesianas de España y Portugal, con sede en Barcelona – dejó la Península para unirse al Consejo General de la Congregación (en Turín), la España salesiana fue dividida en tres viceprovincias o provincias, que obtuvieron aprobación canónica al año siguiente con un decreto de la Congregación romana de obispos y regulares (20 de enero de 1902). Continue reading “Ramón Alberdi – “Los centros salesianos de cultura popular. España: Realizaciones en la Ispectoría Tarraconense, 1890-1922”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti.””
Sono diverse le ragioni per le quali un progetto educativo si traduce in un insuccesso. A volte sono le aspettative disattese che ne determinano la chiusura; oppure, come nel caso del Collegio salesiano S. Rocco di Sondrio, viene deciso, seppur in modo sofferto, di optare per un indirizzo educativo differente.
Se vogliamo trovare ancora una connotazione dell’operato dei salesiani al Castro Pretorio, è opportuno rifarsi a giudizi che possano riassumere e qualificare la loro azione educativa. È vero che le considerazioni in questo caso potrebbero risultare generiche, ma sappiamo che l’impronta di don Bosco è stata duratura e tale da rappresentare il collante dell’azione dei salesiani in tutte le parti in cui hanno operato.
Dopo aver delineato brevemente il contesto storico e sociale del Mezzogiorno d’Italia per il periodo preso in esame, si accenna alle linee fondamentali del rapporto cattolicesimo e «mondo moderno» tra Ottocento e Novecento e dell’educazione cattolica fra tradizione e innovazione. Su questo sfondo storico culturale, infatti, si è sviluppata anche la prassi educativa popolare di don Bosco e della congregazione salesiana.
Il file raccoglie le lettere circolari di Madre Luisa Vaschetti. Questa seconda parte delle lettere circolari (n° 151-268) riguarda gli anni di governo 1932-1943.
Periodo di riferimento: 1932 – 1943
L. Vaschetti, Lettere circolari, Nizza Monferrato.
Istituzione di riferimento:
Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA)
«Vocazione» è un concetto e una prospettiva religiosa, anzi originalmente biblica. La principale fonte di riflessione sulla vocazione è ancora la Sacra Scrittura con le grandi vocazioni dei «chiamati da Dio»: Abramo, Mosè, i Profeti, Maria, gli Apostoli, Paolo. Il concetto di vocazione viene svuotato del suo contenuto specifico se lo si interpreta come attitudine e interesse professionale senza riferimento personale a Colui che chiama.
Il file contiene un insieme di lettere circolari, redatte tra il 1920 e il 1924.
Periodo di riferimento: 1920 – 1924
Lettere circolari, Nizza Monferrato.
Istituzione di riferimento:
Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA)
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