Aldo Giraudo, docente di spiritualità salesiana nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana, ha fatto una lettura spirituale dell’esperienza di Luis Bolla così come emerge nel testo delle sue memorie missionarie (Mi nombre es Yáankuam’, Lima, 2015) e nel diario di José Arnalot (Lo que los Achuar me han ensegnado, Sucúa, 1978)
Luis Bolla (Yáankuam’), missionario salesiano nella Selva Amazzonica (Schio 1932 – Lima 2013). Affascinato dall’esperienza di Charles de Foucauld, nel 1971 dopo 10 anni di lavoro pastorale a Taisha tra gli Shuar dell’Ecuador, ottenne di potersi stabilire come ospite tra gli Achuar di Wichim, nella selva amazonica ecuadoriana. Cambiò radicalmente il metodo missionario. Adottò il loro stile di vita, vestito, cibo, casa, lavoro, rinunciò a qualsiasi appoggio economico della Congregazione, ma senza perdere la propria identità di religioso. Nonostantele durissime condizioni di vita si trovò bene con gli Achuar, perché si fece uno di loro ed essi diventarono la sua gente. Dedicava 7 mesi ogni anno a visitare le famiglie e i gruppi dispersi nella selva. Era mosso dal desiderio di annunciare la Buona Novella, dalla grande gioia che provava nel farla risuonare per la prima volta tra quel popolo.
Periodo di riferimento: 1960 – 2013
A. Giraudo, Giornata di studio sul missionario salesiano Luis Bolla (Yánkuam’): Aldo Giraudo, Roma, 2016.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)