Milan Urbančok – “Arco di Filottete: tentativo di una lettura educativa di alcuni tratti della cultura contemporanea” in “Con Don Bosco educatori dei giovani del nostro tempo”

Sofocle scrisse una tragedia dedicata al mito di Filottete, quando aveva circa 80 anni. Filottete è un arciere le cui abilità sono eccezionali in virtù di un arco, regalatogli da Eracle. In compagnia di Ulisse naviga alla conquista di Troia. Durante una sosta su un’isola deserta, un serpente gli morde una mano. La ferita non guarisce, gli provoca grandi dolori; di notte non riesce a dormire e urla dal dolore fino a spaventare i suoi compagni, che decidono di lasciarlo solo sull’isola e continuare il viaggio senza di lui. Dopo un po’ di tempo, però, Ulisse si rende conto che senza l´arco magico di Filottete, i Greci non saranno in grado di conquistare Troia.

Manda quindi il suo migliore amico Neottolemo, per rubargli l’arco. Neottolemo incontra Filottete, ed a questo punto la storia inizia a complicarsi. La Storia di Filottete presente nel poema di Sofocle, insieme con alcune osservazioni di Victor E. Gebsattel – il quale l’ha analizzata sia nella sua versione originale sia in quella moderna reinterpretata da Heiseler – può servire come base per l´interpretazione di alcuni elementi della situazione attuale delle prospettive educative. Quello che collega le singole parti della storia e chiede anche di distinguere le proprie caratteristiche speciali può essere facilmente chiamato processo di sviluppo dell’integrità personale, o effetto terapeutico dell´incontro. Questo nasce nell’intersezione del mistero presentato dall’esperienza della solitudine di Filottete e dalla generosità e dall’amicizia di Neottolemo. Il risultato è una riscoperta del mondo comune.

INDICE

• Introduzione
• Riflessione sulla situazione della vita
• Riflessione sulla vicinanza umanitaria al sistema educativo di don Bosco
• Conclusione

Periodo di riferimento: 2015

Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB

Università Pontificia Salesiana (UPS)