Il governo di madre Linda Lucotti fu attraversato dalla II guerra mondiale che mise a dura prova la coesione dell’Istituto e della sua capacità di aprirsi all’opera di lenta ricostruzione. La chiesa esce dalla guerra con rinnovato prestigio per aver mantenuto sufficiente distacco di vari regimi, per aver indicato le vie della ricostruzione e testimoniato, nelle sue migliaia di vittime, la fedeltà alla propria missione.
A madre Linda Luccoti fu riservato il privilegio di assistere alla canonizzazione di S. Maria Domenica Mazzarello, il 24 giugno 1951, e il riacquisto del Collegio di Mornese, culla dell’Istituto, per riaprirlo, con la protezione di madre Mazzarello, ad un centinaio di orfane accolte come interne.
Nell’opera educativa, il tentativo di conciliare vecchi e nuovi modelli femminili, che caratterizza il magistero ecclesiale di quel periodo, dà luogo ad una linea di intervento che se da un lato sembra voler difendere e proteggere la donna nei confronti della società moderna, dall’altro tiene conto delle trasformazioni della mentalità e dell’esperienza delle donne e quindi gradualmente avverte l’urgenza di educare le ragazze ai nuovi compiti che la società assegna loro.
Linee di azione e spiritualità:
- Incontro personale con le suore
- Importanti iniziative dal punto di vista educativo e formativo: la Rivista Primavera (1949-50), il periodico Da mihi animas (1952), il processo informativo per la causa di canonizzazione di Laura Vicuna…
- Consolidamento dell’Istituto
- Formazione sempre più approfondita e prolungata, avviando allo studio il personale da preparare
- Il richiamo costante alla Confondatrice, S. Maria Domenica Mazzarello
- La ricerca della santità nella vita quotidiana
- Generosa dedizione al Sistema preventivo e in particolare la formazione della donna e la cura delle vocazioni
- I modelli della donazione apostolica: don Bosco e madre Mazzarello, persone totalmente consacrate a Dio nella sequela di Gesù
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Periodo di riferimento: 1943 – 1957
L. Lucotti, Lettere circolari di madre Linda Lucotti (seconda parte, n° 355-416).
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano