Nel 1939, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, i salesiani delle due ispettorie polacche, di san Stanislao Kostka e di san Giacinto, lavoravano raggruppati in 46 centri di cui 11 pastorali. Durante la guerra subirono grandi perdite.
Assassinati nei campi di concentramento nazisti, nelle selvagge terre dei gulag sovietici, incarcerati e spesso torturati nelle prigioni sovietiche e/o tedesche, offrivano la vita al Signore in sacrificio per la fede, per il sacerdozio e il lavoro con i giovani nello spirito di san Giovanni Bosco e per la patria.
Questo genere di impegno, che essi stessi consideravano anche l’espressione del proprio patriottismo, era ritenuto dai tedeschi estremamente ostile.
Periodo di riferimento: 1939 – 1946
W. W. Zurek, “L’ attività pastorale-educativa dei Salesiani nelle nuove repubbliche dell’unione sovietica: I condizionamenti sociali e politici dell’apostolato Salesiano”, in “L’educazione salesiana in Europa negli anni difficili del XX secolo”, LAS, Roma, 2007, 470-499.
Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)