Grazia Loparco – “L’apporto educativo delle Figlie di Maria Ausiliatrice negli educandati tra ideali e realizzazioni (1878-1922)”in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Tra ‘800 e ‘900 molte ragazze crebbero in un collegio. Rispetto agli antichi educandati monastici e alle nuove «case di educazione» laiche, più rare e costose, tra le religiose maturò una democratizzazione dell’utenza insieme a un graduale cambio di impostazione educativa.

La diffusione degli internati fu favorita dalla richiesta crescente di istruzione ed educazione, dalla scarsità delle scuole pubbliche e dalla diffidenza verso la mobilità delle allieve.

I collegi rientravano per le FMA tra le «opere dirette d’istruzione ed educazione», categoria dappertutto prevalente a riprova della scelta salesiana di educazione preventiva. Gli educandati non costituivano tuttavia un’opzione esclusiva; nel 1917 erano 104, di cui 24 in Italia e 80 all’estero; nel 1921 erano 16 e 71. Dal conteggio erano esclusi numerosi internati con convittrici allieve di scuole pubbliche e interne (con classi elementari) assistite da enti o amministrazioni, che pure rientravano nella tipologia collegiale.

Alla luce delle proporzioni delle opere tra Italia ed estero, il numero dei collegi con le interne fu molto più vistoso all’estero, mentre in Italia c’era maggiore assortimento di opere.

Il periodo 1878-1922 coincide con un forte incremento delle FMA (da circa 150 a più di 4000) e delle case (da una ventina a più di 400), presenti principalmente in alcuni Paesi europei e in America Latina.

 

 

Indice:

  • Introduzione
  • 1. L’ubicazione degli internati
    1. Internazionalità educativa popolare e scelte strategiche nel territorio
    2. L’organizzazione degli spazi, specchio di un modello educativo
  • 2. Linee comuni secondo lo «spirito» dell’Istituto
    1. L’ideale condiviso: aspetti salienti del Regolamento per le case di educazione (1895)
    2. Le norme nel dinamismo dell’esperienza: Deliberazioni, Manuale, lettere circolari
  • 3. Aspetti tipici della vita delle interne
    1. Le destinatarie
      1. Ammissione, corredo, rette
      2. Attività «ornamentali» e integrazione sociale
      3. Uscite e vacanze
    2. La proposta educativa unitaria nella concertazione del quotidiano
      1. Giorno dopo giorno in collegio
      2. Le pratiche di pietà
      3. L’educazione religiosa
      4. La scuola non disgiunta dalla vita
      5. Le accademie, le premiazioni: potenzialità e cautele
      6. Le ricreazioni
      7. Le letture
  • 4. Valutazione esterna sull’educazione nei collegi
  • 5. Dopo il collegio: le ex allieve mai dimenticate
  • Conclusione

Periodo di riferimento: 1878 – 1922

P. Ruffinatto, “L’educazione dell’infanzia nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice tra il 1885 e il 1922. Orientamenti generali a partire dai regolamenti (1885-1912)”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”, Jesús Graciliano González et al. (Edd.), LAS, Roma, 2007.

Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)

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