L’arrivo di mons. Fagnano a Punta Arenas nello stretto di Magellano ha delle conseguenze molto positive nella vita sociale della città. Impianta una fabbrica di mattoni, fonda un collegio, un oratorio, una banda musicale, un Istituto metereologico, ecc. Insomma la cittadina alla fine del mondo si avvia a diventare un “luogo civile”, capace di accogliere gli emigranti croati, spagnoli e italiani.
Ma deve anche risolvere il problema degli indios nomadi che vengono uccisi dagli estancieros nella Terra del Fuoco. Per questo fonda una Missione sull’isola Dawson che dal 1889 fino al 1912 sarà luogo di un incredibile e coraggioso progetto di “civilizzazione”. Mons. Fagnano sperimenta per primo un conflitto che si ripeterà altre volte nel corso del XX secolo. Lo scontro fra cultura industriale e popolazione nomade, da integrare nella nuova società civile che si sta formando nel mondo.
Vita nomade contro vita sedentaria, cacciatori contro allevatori di bestiame, educazione al lavoro contro nomadismo, ecc. saranno queste le frontiere millenarie che dovranno essere avvicinate dalla sua azione. Uno scontro che lo vedrà sconfitto a Dawson ma vincitore a Punta Arenas.
Indice:
- L’ultima Thule antartica
- Gli indios della Terra del Fuoco
- A sud del sud
- I sogni profetici sulla Patagonia
- Fondazione della missione San Raphael nell’isola Dawson
- Il “sacro esperimento”
- Strategie missionarie
- Un nuovo corpo per una nuova vita
- Civilizzare il gusto
- Ascesa e decadenza della missione
- Le cause della morte degli indio
Periodo di riferimento: 1831 – 1927
N. Bottiglieri, “L’esperienza unica di reducción nell’isola Dawson – Cile” in «Ricerche Storiche Salesiane» 36 (2017) 68, 57-78.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano