La programmazione e la pianificazione delle attività sociali sono caratteristiche del nostro tempo. L’esigenza di programmazione e di progettazione si è fatta valere anche in campo educativo, didattico, catechetico e pastorale.
Si è trattato, in fondo, di un’accentuazione di ciò che caratterizza ogni educazione: nel suo senso più specifico d’intervento intenzionale inserito in una processualità organizzata che impone a tutti gli interessati (educatori ed educandi) una disciplina in vista del raggiungimento delle finalità e degli obiettivi fissati. La programmazione è in vista di un’educazione efficace; ma quando invece quel che conta viene ad essere la programmazione «ben fatta», quando si dà la priorità al disegno del progetto più che allo scopo educativo che ha spinto alla programmazione, si corre il rischio di arrivare ad una certa disumanizzazione nel modo d’intendere e di realizzare l’intervento educativo. Il progetto educativo può diventare come una camicia di forza che imbriglia ogni creatività, ogni spontaneità, ogni flessibilità alle reali esigenze educative.
INDICE
- 1. Progetto e persona: i rischi della razionalità
- 2. L’uomo come persona
- 3. L’educando-persona
- 4. Conseguenze di queste affermazioni in pedagogia e nella prassi educativa
- 5. I limiti dell’affermazione personalistica
- 6. Persona e personalità
Periodo di riferimento: 1984
C. Nanni, “Persona” in “Progetto Educativo Pastorale“, a cura di Juan Edmundo Vecchi, José Manuel Prellezo, LAS, Roma, 1984, 325-332.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS