Questo contributo intende avanzare alcune riflessioni e piste a procedere per poter far avvicinare giovani e ragazzi ai capolavori della grande letteratura, storicotradizionale e contemporanea, attraverso l’uso della pluralità e circolarità dei linguaggi. Ciò permette di coinvolgerli e far apprezzare loro la bellezza dei messaggi di umanità, impliciti ed espliciti, presenti in tali opere.
Affacciarsi alle narrazioni letterarie, così come l’approccio alla letture, è un processo complesso, mai del tutto definito, e il ricorso a tecniche mimiche ed espressive, come lo sguardo, il tono di voce, la postura, la chiarezza nel parlare, diventa un’area di incontri fecondi. Si tratta di un lavoro di self-reflexivity, in modo che si possa superare superficialità, disaffezione e slogans semplicistici, e condurre a scoperte formative per sé e per gli altri.
Le indicazioni qui tratteggiate sono potenziali contesti proposti in modo che ogni educatore possa elaborare propri percorsi, fondandosi su una equilibrata, pregnante e sostenibile relazione educativa. Infatti, l’approccio alla grande letteratura risulta, in genere, per giovani e adolescenti del XXI secolo, una esperienza segnata da pesantezza e noia, se si esclude una meritevole minoranza di insegnanti attenti e capaci di interessare i propri alunni o ragazzi spronati da una autentica sete di sapere. Per gli altri, abituati al linguaggio iconico e giustapposto dei mezzi di comunicazione di massa, il leggere è un lavoro faticoso accettato come ineluttabile dovere, con un atteggiamento di rassegnazione.
INDICE
- Esempi o percorsi
- Riferimenti bibliografici
Periodo di riferimento: 2015
R. Albarea, “Letteratura e formazione: una variante al sistema preventivo” in “Con Don Bosco educatori dei giovani del nostro tempo”. Atti del Convegno Internazionale di Pedagogia Salesiana 19-21 marzo 2015 Roma Salesianum/Ups, a cura di Vito Orlando, LAS, Roma 2015, 350-355.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB