Francesco Motto, curatore dell’Epistolario di don Bosco, presenta i criteri metodologici adottati per l’edizione critica, le difficoltà incontrate, le fasi del lavoro: ricerca delle lettere nei vari archivi pubblici e privati; trascrizione e regesto dei documenti; apparato storico.
Il prof. Alberto Monticone, docente ordinario di storia moderna all’Università “La Sapienza ” di Roma, colloca il carteggio epistolare di don Bosco nella storia del cattolicesimo sociale europeo, evidenziando soprattutto la vastità dei rapporti stabiliti dal Santo con persone, autorità ecclesiastiche e civili, istituzioni pubbliche e private. La prof Piera Cavaglià, docente di metodologia pedagogica speciale presso la Pontificia Facoltà “Auxilium “, focalizza alcuni lineamenti tipici della personalità di don Bosco così come emergono dalle sue lettere. Dai tre contributi risulta che l’Epistolario in questione è fonte privilegiata non solo per conoscere don Bosco, prete educatore, ma per cogliere, attraverso la mediazione della vita quotidiana, interessanti aspetti della storia del pauperismo, dell’assistenza e dell’educazione giovanile italiana ed europea del secolo scorso.
INDICE
- L’immersione nella città
- L’immedesimazione nelle problematiche giovanili
- L’audacia dei progetti
- La passione per l’educazione dei giovani
- L’arte del coinvolgimento
Periodo di riferimento: 1835 – 1863
P. Cavaglià, “Tratti tipici di don Bosco emergenti dall’Epistolario, in Rivista di Scienze dell’Educazione“, 31(1993), 1, 13-53.
Istituzione di riferimento:
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”