Il manoscritto, del quale viene pubblicata l ’edizione critica, insieme ad alcuni quaderni scolastici e qualche panegirico, è tra i più antichi documenti autografi del Santo che ci sono pervenuti. Certamente è anche il più significativo, in quanto testimonianza personale e spirituale.
Il testo, redatto nell’immediata prossimità dei fatti (forse tra aprile e maggio 1839), restituisce, insieme alla cronaca dettagliata degli eventi e alle parole pronunciate dall’amico sul letto di morte, anche la tensione religiosa, la sensibilità spirituale tipicamente romantica, le convinzioni e i quadri mentali del chierico Bosco in quegli anni di formazione seminaristica. Il testo è preceduto da un ’introduzione, nella quale vengono presentati i temi emergenti (l’utilità delle buone amicizie, la trasfigurazione gaudiosa della morte, il patrocinio di Maria Vergine in vita ed in morte, la spiritualità sacramentale) e dalla presentazione dell’edizione critica (descrizione, datazione, contenuto, utilizzo ed edizione del documento, criteri di edizione).
INDICE
- I. INTRODUZIONE
- Importanza attribuita da don Bosco alla figura di Luigi Comollo
- Temi emergenti
- L ’utilità delle buone amicizie
- La spiritualità sacramentale
- II. EDIZIONE CRITICA DEL DOCUMENTO
- Descrizione
- Datazione
- Contenuto
- Utilizzo ed edizioni del documento
- Criteri di edizione
- Abbreviazioni nell’apparato critico
- Altre abbreviazioni e sigle
- III. TESTO – INFERMITÀ E MORTE DEL GIOVANE CHIERICO LUIGI COMOLLO SCRITTA DAL SUO COLLEGA C. GIO. BOSCO. Nozione sulla nostra amicizia, e sulla sua vita
Periodo di riferimento: 1839
“Infermità e morte del giovane chierico Luigi Comollo scritta dal suo collega C. Gio. Bosco” in «Ricerche Storiche Salesiane», a cura di Aldo Giraudo, 33 (2014), 62, 121-160.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano