La Patagonia si è costituita come il primo territorio salesiano ad gentes su un duplice versante: su quello amministrativo, sulla base di impegni formali di fronte alle istituzioni civili ed ecclesiastiche (collegio Propaganda Fide, Santa Sede e gli Stati argentino e cileno); e su quello missionario ed educativo, mediante l’elaborazione di un piano di centri missionari in circuiti e reti, che hanno consolidato l’opera salesiana.
Senza dubbio, l’attualizzazione del progetto ha percorso diverse vie: da una parte appunto i rapporti con la Santa Sede e con gli Stati argentino e cileno, che hanno aperto un percorso complesso e traumatico sull’amministrazione del Vicariato e la Prefettura apostolica, e dall’altra l’elaborazione di modelli missionari che si sono adattati a una realtà patagonica in movimento, segnata dalla violenza dopo la conquista.
Indice:
- Introduzione
- Dalla Terra nullius al Vicariato e alla Prefettura salesiana in Patagonia: i progetti e le trattative di don Bosco e don Rua
- Le missioni e la sua organizzazione interna: i progetti di don Bosco e don Rua
- Conclusione
Periodo di riferimento: 1880 – 1910
M. A. Nicoletti, “Le complicate missioni della Patagonia da don Bosco a don Rua: situazione iniziale, sviluppi, bilancio” in «Ricerche Storiche Salesiane» 30 (2011) 57, 349-372.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano