L’articolo riprende ed amplia quanto già presentato sul fascicolo 22 (1993): la situazione politica, economica, culturale, religiosa della Slovenia nel cinquantennio precedente la prima guerra mondiale, la particolare conoscenza di don Bosco e dell’Opera salesiana che si aveva in quella terra (addetta ad attività rieducative più che educative), l’apertura non facile del collegio di Rakovnik (1901) della casa di Radma (1907) e della scuola agricola/seminario di Werzej (1912), il contributo essenziale dei Cooperatori (sacerdoti, laici, autorità religiose, politico-amministrative).
L’autore non manca di evidenziare le difficoltà incontrate dai Salesiani in Slovenia a causa della nazionalità e mentalità italiana dei salesiani, della loro “dipendenza” dall’estero, della non sufficiente loro attenzione alla complessa situazione socio-politico-religiosa locale, della loro ridotta preparazione pedagogico-culturale.
Ciononostante riuscirono ad instaurare un buon rapporto con la società civile ed ecclesiastica, che arricchirono con il proprio contributo educativo e culturale.
Indice:
- Introduzione
- Il Contesto politico, socio-culturale e religioso nella parte slovena dell’impero Asburgico all’inizio del 1900
- L’offerta salesiana alla domanda del luogo
- La percezione dell’azione pedagogica salesiana nel contesto sloveno
- Il contributo dei cooperatori salesiani
- Per una valutazione dell’opera educativa salesiana nel mondo sloveno fino al 1914
- Conclusione
Periodo di riferimento: 1857 – 1912
B. Kolar, La percezione dell’azione educativa salesiana nell’ambiente sloveno prima della grande guerra mondiale, in «Ricerche Storiche Salesiane» 27 (2008) 51, 61-98.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano