Composto a più riprese tra 1873 e 1875, per esplicita volontà di don Bosco il manoscritto delle Memorie dell’Oratorio rimase inedito. Ad esso, tuttavia attinsero abbondantemente sia don Giovanni Bonetti, per la sua Storia dell’Oratorio di S. Francesco di Sales, pubblicata a puntate sul Bollettino Salesiano tra 1879 e 1886, sia, soprattutto, don Giovanni Battista Lemoyne, che lo riversò integralmente nei primi volumi delle Memorie biografiche, integrandolo con una quantità di notizie e di aneddoti tratti da altre testimonianze. La prima edizione integrale delle Memorie apparve nel 1946. La decisione di rendere di pubblico dominio il documento nella sua interezza era motivata dalla dimensione universale assunta dalla figura del santo, come scrisse Eugenio Ceria nella presentazione: “Oggi don Bosco è passato alla storia, ed è pure entrato nel novero dei santi”. Il testo – che è testimonianza autografa di eventi e insieme riflessione interpretativa di un percorso di vita e di una vocazione carismatica – ha avuto grande importanza. In esso sono narrati alcuni fatti che hanno assunto il ruolo di avvenimenti-simbolo della missione e del metodo salesiano, come il sogno dei nove anni e la descrizione dell’incontro con Bartolomeo Garelli. Attraverso il racconto l’autore rappresenta il proprio modello educativo incarnandolo negli atteggiamenti di personaggi-chiave, come mamma Margherita, don Calosso, gli insegnanti delle scuole di Chieri, don Cafasso e il teologo Borel. Soprattutto le Memorie dell’Oratorio hanno contribuito in modo determinante a costruire ed affermare l’immagine di don Bosco e i suoi tratti caratterizzanti: il giovane tenace e intraprendente, il vivace animatore dei compagni, il sognatore chiamato ad una missione straordinaria, l’amico vicino agli aneliti giovanili, il padre affettuoso che si fa carico dei giovani e apre loro cammini di formazione, l’apostolo illuminato dall’alto, innovativo, tenace e battagliero. Ma l’interesse del documento va oltre, perché in esso don Bosco mostra di essere ispirato “dalla primaria preoccupazione di definire il senso di un’esperienza educativa globale” e di formulare “un programma d’azione” per i discepoli. “Prima di essere libro di storia del passato […] le Memorie sono il risultato di una coerente riflessione, che approda a una spiritualità e a una pedagogia”. Cosicché esse risultano “una Storia dell’Oratorio più “teologica” e pedagogica che reale, forse il documento “teorico” di animazione più lungamente meditato e voluto da don Bosco”. In tale prospettiva possono essere considerate “Memorie del futuro”, perché don Bosco attraverso di esse si mostra intenzionato a trasmettere la sua esperienza affinché diventi “programma di vita e di azione dei continuatori” (P. Braido). Tali finalità sono esplicitamente suggerite dall’autore nelle pagine introduttive per orientare le lettura del testo in una direzione precisa: nella ricognizione interpretativa del passato egli collega la genesi dell’istituzione oratoriana con l’itinerario spirituale personale: con un’esperienza di fede e di docilità alle mozioni dello Spirito che postula un continuo discernimento; con un complesso di atteggiamenti, disposizioni interiori e scelte che vengono poste come norma carismatica per i discepoli. Dunque la lettura di questo documento, che, per essere narrativo, pare di facile interpretazione, richiede una certa avvertenza per cogliere i messaggi che vuole trasmettere. Fin dalle prime righe la strategia narrativa di don Bosco orienta i lettori su sentieri ben definiti. Suggerisce sia la chiave interpretativa generale – che è quella di una storia provvidenziale condotta direttamente da Dio per la “salvezza” dei giovani – sia una serie di altri indicatori che aprono due fondamentali percorsi di lettura: quello delle dinamiche della vita spirituale e quello del modello di educatore-pastore. Fonte: Giovanni Bosco, Memorie dell’Oratorio di S. Francesco di Sales dal 1815 al 1855. Saggio introduttivo e note storiche a cura di Aldo Giraudo. Roma, LAS 2011, pp. 55-206. Questa edizione delle Memorie si attiene alla seconda edizione del testo critico pubblicato dall’Istituto Storico Salesiano (Memorie dell’Oratorio di S. Francesco di Sales dal 1815 al 1855. Introduzione, note e testo critico a cura di Antonio da Silva Ferreira. Roma, LAS 1992), ma lo emenda qua e là, a seguito di un accurato confronto con i manoscritti originali.
Periodo di riferimento: 1815 – 1855
Memorie dell’Oratorio di S. Francesco di Sales dal 1815 al 1855, in ISTITUTO STORICO SALESIANO, Fonti salesiane 1. Don Bosco e la sua opera, Roma, LAS 2014, 1170-1308.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano