La pastorale giovanile, tra le tante sfide ed opportunità, ha davanti a sé un doppio compito entusiasmante ed impegnativo: dare buone notizie ai giovani e accompagnare i loro processi di maturazione nella vita e nella fede.
Questo possiamo farlo soltanto se siamo, con don Bosco e come lui, uomini del «da mihi animas, cetera tolle» che vivono l’esperienza gioiosa della propria fede capace di riempire di amore tutta l’esistenza, di dare senso, speranza e passione al tempo, di ispirare opzioni e atteggiamenti che generano vita attorno a noi. Un tipo di vita che, per la sua intensità e qualità, provochi interrogativi e interessi nei giovani che ci stanno attorno. Rinnovare la nostra pastorale del «da mihi animas, cetera tolle» non è tanto questione di strategie pedagogiche sofisticate, specializzate e costose, ma di maggior fede, così da essere portati a vivere con più coraggio, entusiasmo e creatività, con più fede in Dio, che è presente nel mondo e in ogni essere umano e può in ogni momento invitare alla sua amicizia. Siamo missionari dei giovani, necessari sì, ma il Regno di Dio, vita piena per i giovani e per tutti, non è nelle nostre mani.
Periodo di riferimento: 2007
L. Rosón, Trovare Dio nei giovani. Un’attualizzazione pastorale del «Da mihi animas», LAS, Roma 2001 (Quaderni di Spiritualità salesiana, 7), 109-121.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)