I salesiani polacchi si incontrarono per la prima volta coi loro connazionali dell’altro emisfero in Argentina, ed uno di loro, don Stanislaw Cynalewski (1866-1932), dedicò tutta la vita all’attività fra gli emigranti. Gli altri dello stesso gruppo solo sporadicamente poterono svolgere il loro servizio pastorale nella lingua della madre patria. Un loro maggiore impegno in questo campo incontrava grandi difficoltà da parte delle autorità della Congregazione, dal momento che allora “essere salesiani” equivaleva sovente ad “essere italiani”.
Anche per questo motivo i salesiani polacchi che lavoravano nelle missioni molto spesso si trovavano di fronte al dilemma: “italianità” e patriottismo. La situazione si modificò solo dopo il Capitolo Generale XI tenutosi a Torino nel 1910. Nei paesi di missione inserivano i Polacchi nel lavoro degli istituti: scuole, internati, oratori. Essi in generale lavoravano in centri missionari la cui popolazione formava un mosaico di nazionalità: Polacchi, Italiani, Tedeschi ecc. L’internazionalità del personale aveva un lato positivo, poiché in caso di conflitti politici fra due nazioni impediva la chiusura dei centri missionari.
Periodo di riferimento: 1875 – 1980
J. Pietrzyowski, Un secolo di presenza di salesiani polacchi fra gli emigranti. Cenni storici., in «Ricerche storiche salesiane», 18 (1999), 34, 163-173.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano