Contributo presentato nel corso del seminario sul tema: Un’altra storia. Quale don Bosco negli Epistolari? svoltosi lunedì 25 novembre 2019 presso l’Università Pontificia Salesiana.
Il valore storico della corrispondenza epistolare e riconosciuto fin dall’antichità. Con la diffusione del greco ellenistico come lingua internazionale cresce la cura di preservare le lettere di uomini illustri, divulgate attraverso i codici e inserite nella storiografia già da Erodoto e Tucidide. In periodo latino abbiamo importanti epistolari, come quelli di Cicerone e Plinio il Giovane, che documentano ampiamente la vita politica e culturale dei tempi, rivelando, nello stesso tempo, l’interiorità delle persone.
Fra i cristiani, fin dalle origini, la lettera tiene il posto della predicazione o si affianca ad essa. San Paolo ne e maestro. L’epistola letteraria, fu ampiamente valorizzata dai Padri e da personaggi eminenti della Chiesa come strumento di propaganda, di disputa religiosa, o come semplice scambio di idee, fatti e sentimenti. Questi epistolari offrono alla storiografia ampia materia (cf ad es. le oltre ottocento lettere di san Gregorio Magno).
Da questo periodo in poi, la corrispondenza diventa un materiale di cui lo storico non può fare più a meno. Dal sec. XIII in poi si stabiliscono le regole della retorica epistolare e le varie parti di una lettera. Quando il Rinascimento portò attenzione alla coscienza individuale, accanto a quella ufficiale, si sviluppò anche la corrispondenza intima, spirituale, culturale. Gli epistolari dell’Ottocento sono preziosi documenti di vita, arte, politica, idee e spiritualità vissuta. Oggi si dà grande importanza anche a questo tipo di epistolari, perché non pensati per la pubblicazione, molto flessibili, preziosi per collocare mittenti e destinatari al loro specifico momento storico.
Nell’uso di questa importante documentazione bisogna però evitare alcuni errori, come la decontestualizzazione, la scarsa consapevolezza metodologica, la poca attenzione agli aspetti formali. Tre sono i principali modelli di approccio storiografico agli epistolari: quello classico (della storia intellettuale, politica, fattuale); quello qualitativo che mira alla ricostruzione della storia socioculturale e religiosa; quello seriale e quantitativo, fondato sull’uso di data-base per l’analisi statistico linguistica e concettuale
Periodo di riferimento: 2019
Aldo Giraudo, La valenza storiografica degli epistolari, in “Ricerche Storiche Salesiane” 39 (2020) 375-383.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano