Lo studio intende ricostruire, nell’ottica della dimensione sociale, una sorta di storia del primo quarantennio di presenza delle FMA in Sicilia.
Gli anni della post-unificazione furono piuttosto difficili per i religiosi e per larghe fasce della popolazione, afflitta da nuove marginalità e povertà legate alla terra, all’incremento demografico, ai nuovi processi di urbanizzazione. La vita religiosa si attiva per dare risposte concrete ai bisogni dei tempi nuovi, specialmente nel settore caritativo, assistenziale e in quello, quanto mai urgente e nuovo, dell’istruzione e dell’educazione soprattutto femminile. Le FMA arrivano nel 1880 dal Piemonte con un modello religioso moderno, nuovo, che si inserisce bene nelle famiglie. Ben 40 le fondazioni siciliane attuate fino ai primi anni Venti, soprattutto grazie al governo saggio e intraprendente della beata Maddalena Morano, la prima superiora, promotrice di scuole di vario tipo, lezioni private di musica e pittura, collegi, convitti per studentesse, orfanotrofi, opere educative, assistenziali e professionali di vario indirizzo, oratorio festivo e catechismo parrocchiale ad ampio raggio: 174 opere a servizio di circa 20.000 bambine e ragazze.
Periodo di riferimento: 1880 – 1924
G. Zito, Educazione della donna in Sicilia tra Otto e Novecento. Le Figlie di Maria Ausiliatrice e Luigi Sturzo, LAS, Roma 2002 (Piccola Biblioteca dell’Istituto Storico Salesiano, 20).
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano