L’autore esamina l’evoluzione delle scuole professionali salesiane, evidenziando che il termine stesso “scuole professionali” è stato adottato dopo la morte di Don Bosco. Inizialmente, si preferiva parlare di “artisti” e “artigiani” e di “officine” o “laboratori”. Il documento principale su questo argomento, elaborato nei Capitoli generali del 1883 e del 1886, trattava dell’indirizzo da dare alla classe operaia nelle Case Salesiane e dei mezzi per sviluppare le vocazioni. L’autore si propone di esaminare diverse stesure di questo documento per comprendere meglio i temi centrali e per delineare il ruolo di Don Bosco e dei suoi collaboratori nella loro elaborazione. L’autore si concentra principalmente sull’istituzione di Valdocco, la prima e unica istituzione diretta personalmente da Don Bosco. Si evidenzia una netta separazione tra artigiani e studenti a partire dal 1870, come indicato nei verbali delle Conferenze capitolari e mensili di Valdocco. L’autore utilizza gli atti di queste conferenze e altri documenti per esaminare l’evoluzione delle scuole professionali salesiane e il ruolo di Don Bosco e dei suoi collaboratori in questo processo.
Periodo di riferimento: 1870 – 1887
J. M. Prellezo, “Don Bosco e le scuole professionali (1870-1887)” in “Don Bosco nella storia“, a cura di Mario Midali, LAS, Roma 1990, 331-353.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)