Nella terza sezione, si evidenzia l’attenzione di Don Bosco verso il popolo, i cattolici impegnati e i Cooperatori salesiani laici ed ecclesiastici. Egli sottolinea lo spirito che dovrebbe animare il buon cristiano nel mondo, evidenziando l’importanza dell’attività nella carità e della coerenza con la propria fede.
Durante l’Ottocento, il cattolicesimo in ogni classe sociale si caratterizzava per un fervore spirituale e operativo, accompagnato da un senso vivo della propria vocazione nella Chiesa e nella società. Questo portava all’impegno nella testimonianza evangelica, nella militanza e nelle opere di carità. Tale contesto favoriva l’emergere di iniziative pastorali, educative e sociali, nuove forme di vita consacrata, e un incremento delle imprese missionarie e apostoliche. Le opere di Don Bosco trassero ampi benefici da questo clima. Ecclesiastici e laici generosi si unirono alla sua opera, diventando parte integrante della sua famiglia salesiana. Questi individui, mossi dalla consapevolezza della propria vocazione cristiana, desideravano una vita interiore più intensa per cooperare con la missione salesiana.
INDICE
- Le risorse spirituali del cristiano
- Cooperatori della missione salesiana
- Consigli spirituali ad amici, cooperatori e benefattori
Periodo di riferimento: 1840 – 1890
G. Bosco, “Sezione terza. Orientamenti per un cristianesimo coerente e d’azione” in “Parte terza. Scritti e testimonianze di Don Bosco sulla vita spirituale“, a cura di Aldo Giraudo in “Fonti Salesiane 1. Don Bosco e la sua opera. Raccolta ontologica“, LAS, Roma 2014, 887-922.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano