Il testo analizza l’evoluzione del ruolo dell’insegnante durante il tardo illuminismo, confrontando i modelli tradizionali con proposte più innovative, come quella di J.P. Richter e J.M.R. Lenz, e la pedagogia salesiana di Don Bosco.Il saggio esplora l’ambiguità e le limitazioni culturali ed economiche associate alla figura dell’insegnante, evidenziando come, in un contesto di scuola inculturante e non emancipativa, l’insegnante sia visto principalmente come un disciplinatore all’interno di un ordine sociale conservatore. Tuttavia, vengono presentate anche proposte più costruttive e innovative, come quelle di Richter e Don Bosco, che promuovono un’educazione basata sull’intelligenza e sull’amore, in contrasto con i modelli tradizionali rigidamente metodici. In particolare, viene analizzata la lettera sull’amore educativo di Don Bosco del 10 maggio 1884, attribuendone la redazione a Don Giovanni Battista Lemoyne e contestualizzandola all’interno della pedagogia salesiana. Si conclude sottolineando l’importanza di interpretare queste proposte educative considerando l’intera esperienza storica delle rispettive comunità educative e i loro stili di vita e di azione.
Periodo di riferimento: 1884 – 1984
P. Braido, “Luce intellettual piena d’amore. Per il centenario di una «lettera pedagogica»” in «Orientamenti pedagogici», 31 (1984), 6, 1063-1073.