Antonio Ferreira da Silva – “Patagonia: I – Realtà e mito nell’azione missionaria salesiana. Il vicariato apostolico della Patagonia settentrionale” in “Ricerche storiche salesiane”

Dalla corrispondenza di mons. Cagliero, mons. Lasagna, don Vespignani e altri, si costata una voglia di autonomia dalle curie diocesane riguardo sia alla vita delle comunità religiose che al loro apostolato. Non solo le esperienze avute a Montevideo, a San Paolo del Brasile, a Cuiabá, a La Plata, ad Ancud generavano un tale sentimento; provenienti essi da Valdocco, portavano inciso nell’animo il ricordo dei difficili rapporti tra don Bosco e la curia torinese. Lo stesso don Bosco sentiva il bisogno di una simile autonomia e, quando i salesiani andarono in Argentina, cercò di consolidare la loro posizione con la creazione di un vicariato apostolico nella Patagonia. Nel presente studio e in un prossimo lavoro cercheremo di dare al lettore una rapida storia del vicariato e del lavoro di civilizzazione ed evangelizzazione in esso realizzato.  

 

Indice

  1. La scelta preferenziale di don Bosco per le missioni della Patagonia
  2. La preistoria del vicariato apostolico della Patagonia
  3. Le trattative per il Vicariato Apostolico della Patagonia
  4. La posizione del governo argentino e dell’archidiocesi di Buenos Aires
  5. L’opera di evangelizzazione e di civilizzazione dei salesiani

Periodo di riferimento: 1854 – 1895

A. Ferreira da Silva, “Patagonia: I – Realtà e mito nell’azione missionaria salesiana. Il vicariato apostolico della Patagonia settentrionale” in «Ricerche storiche salesiane», 14 (1995) 1, 7-54.

Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano
Istituto Storico Salesiano

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