Il brano apre un convegno salesiano sulla “Emarginazione e disagio giovanile,” accogliendo rappresentanti della Famiglia Salesiana e sottolineando l’importanza di coinvolgere tutti gli educatori. Si discute dell’ampia diffusione di disagio ed emarginazione in contesti come scuole e parrocchie, identificando una “cultura del disagio” nella società. Si esplorano le radici del disagio giovanile, evidenziando la povertà relazionale come fattore significativo. Il testo suggerisce che la “generazione abbandonata” è il risultato dell’indifferenza degli adulti. Viene presentato il tema del “disagio” come caduta di senso e perdita di autostima, collegato a fenomeni come l’alcool e la droga. Si evidenzia la necessità di considerare il disagio giovanile come una sfida educativa per i Salesiani. Il convegno mira a documentare le esperienze educative dei Salesiani in vari settori, prendere coscienza dei meccanismi sociali che causano il disagio giovanile e identificare nuovi campi di presenza e solidarietà. Si ringraziano coloro che hanno preparato il convegno e si sottolinea l’importanza del coraggio e del valore del sistema preventivo salesiano. Il testo si conclude richiamando l’incontro di Don Bosco con Bartolomeo Garelli, evidenziando l’importanza dell’accoglienza e della condivisione nel superare le barriere della diffidenza e dell’emarginazione.
Periodo di riferimento: 1991
G. Filippin, G. Fedrigotti, D. Ricca, N. Palmisano, R. Mion, G. B. Bosco e J. Vecchi, “I Parte” in “I salesiani si interrogano su emarginazione e disagio giovanile”, C.I.S.I. – Conferenza Ispettorie Salesiane d’Italia, Roma, 1991, pp. 12-149.