Questo sistema, nato dall’esperienza pratica di Don Bosco nell’educare giovani “poveri e abbandonati”, si presenta come un approccio completo che integra aspetti preventivi e educativi. La prevenzione non si limita a proteggere dai mali, ma mira anche a promuovere la crescita umana, culturale, morale e religiosa dei giovani. Un ruolo centrale è affidato all’educatore, chiamato a svolgere un’assistenza sociale e pedagogica, promuovendo la presenza educativa promotrice. Il sistema si basa sui pilastri della ragione, religione e amorevolezza, dove la religione occupa una posizione centrale nel contenuto, ma l’amorevolezza prevale metodologicamente. Gli educatori, guidati dalla carità e pazienza, cercano di guadagnare il cuore dei giovani, creando un ambiente familiare di gioia, confidenza e solidarietà. Questo intervento non solo previene devianze, ma mira soprattutto a formare persone mature.