L’articolo esplora un episodio celebre nella “preistoria biblica” (Genesi 1-11), analizzandolo come un mosaico narrativo formatosi nel tempo e unificato dopo l’esilio. I racconti utilizzano simbolismi e metafore, configurandosi come una “saga eziologica” che spiega le cause delle realtà esistenti. Invece di una lettura ingenua o traduzione concettuale, si suggerisce di apprezzare gli aspetti simbolici e considerare Genesi 1-11 come una riflessione teologica che svela il piano originario di Dio per l’umanità. L’autore invita a interpretare questi racconti non come fatti arcaici, ma come una “grammatica dell’umano”, una prospettiva vitale e attuale che richiede una risposta alla Parola di Dio nel contesto presente.
Periodo di riferimento: 2000 – 2015
“Costruiamoci una città e una torre” in “Io ho un popolo numeroso in questa città” Atti delle Giornate di Studio sul Primo Annuncio di Cristo in Città 15-21 novembre 2015, Editrice S.D.B., Roma 2016, 221-228.