Descrivendo i membri come parte di un corpo organico con compiti differenziati, il testo sottolinea la necessità di una partecipazione attiva al bene comune, evitando frammentarismo. Affronta le tensioni storiche tra religiosi e vescovi, evidenziando gli orientamenti del Concilio Vaticano II per la comprensione e la regolamentazione delle relazioni. L’importanza della collaborazione e coordinazione delle iniziative apostoliche emerge come risposta alle sfide contemporanee, con un focus sul contrasto alla crescente miscredenza. Le Famiglie religiose sono riconosciute come centri vitali per l’irradiazione di iniziative ed energie nella costruzione del Corpo mistico della Chiesa. In definitiva, il documento promuove una migliore integrazione dell’apostolato dei religiosi per rafforzare l’impatto della Chiesa nel mondo attuale.