L’articolo esplora il concetto di spiritualità nelle Famiglie religiose all’interno della storia della spiritualità cristiana, con particolare attenzione al contesto del Concilio Vaticano II. Si interroga sulla natura di questa spiritualità, chiedendosi se essa sia un sistema di verità, idee e principi proposto inizialmente o una sistematizzazione successiva dell’autentica vita religiosa. Il testo sottolinea la complessità della risposta, evitando sia l’eccessiva idealizzazione che la sminuizione delle spiritualità delle Famiglie religiose. Si esamina il vocabolario utilizzato nei documenti conciliari, evidenziando l’importanza attribuita allo “spirito dei fondatori” e allo “spirito proprio degli Istituti religiosi”. Si conclude sottolineando l’invito alla fedeltà allo spirito originario, affinché le Famiglie religiose conservino la propria identità spirituale, come indicato nel decreto Perfectae Caritatis.
Periodo di riferimento: 1962 – 1970
P. Anastasio, “Le «spiritualità» delle famiglie religiose“, in “Per una presenza viva dei religiosi nella Chiesa e nel mondo“, a cura di Agostino Favale, Elledici, Leumann (Torino) 1970, 655-668.