Nell’enciclica Ecclesia de Eucharistia il Papa, parlando della Chiesa, afferma: «Il suo fondamento e la sua scaturigine è l’intero Triduum paschale, ma questo è come raccolto, anticipato e “concentrato” per sempre nel dono eucaristico. In questo dono Gesù Cristo consegnava alla Chiesa l’attualizzazione perenne del mistero pasquale. Con esso istituiva ima misteriosa “contemporaneità” tra quel Triduum e lo scorrere di tutti i secoli» (n. 5).
È da questa affermazione che vuole prendere le mosse la nostra meditazione teologica sul mistero pasquale, l’evento supremo della storia della salvezza e il fondamento della nostra vita. Mistero pasquale ed eucaristia, infatti, si richiamano reciprocamente in maniera indisgiungibile, poiché l’eucaristia esiste esattamente per tenere in risalto di fronte alla Chiesa
la misteriosa “contemporaneità” del mistero pasquale, di cui essa è il frutto, e d’altra parte gli eventi della Passione, Morte e Risurrezione del Signore non attingerebbero il senso a cui sono obiettivamente destinati, se l’eucaristia non ci aprisse la possibilità di parteciparvi sacramentalmente.
INDICE
- 1. Introduzione
- 2. Le coordinate dell’Ultima Cena
- 2.1. La separazione imminente
- 2.2. La comunione definitiva
- 2.3. La cena rituale
- 3. Il dono eucaristico e la morte del Signore
- 3.1. La morte come compimento
- 3.2. “Traditio sui”
- 3.3. Le figure antiche e il dono eucaristico
- 4. La risurrezione e la presenza sacramentale
- 4.1. L’unità di morte e risurrezione
- 4.2. La presenza eucaristica e la “gratia carnis”
- 4.3. Il memoriale eucaristico e il tempo dell’uomo
- 5. Conclusione
Periodo di riferimento: 2005
A. Bozzolo, “«Offro la mia vita» Triduo pasquale e dono eucaristico” in “Quaderni di spiritualità salesiana. Nuova serie-4“, LAS, Roma 2005, 21-35.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)