Chi possegga chiara la distinzione tra i vari tipi di considerazione della realtà educativa e scolastica non avrà difficoltà ad ammettere che le prese di posizione di carattere puramente giuridico, per sè, non fanno avanzare di un passo le questioni e le soluzioni propriamente pedagogiche. Anzi, la ripetuta e sempre più lucida difesa di diritti e l’accorata proclamazione di doveri può talvolta costituire un comodo alibi, che dispensa dall’affrontare problemi educativamente più sostanziali e urgenti.
Detto ciò, dobbiamo però subito aggiungere che nel mondo dell’educazione e della scuola, purtroppo, si fa ancora fortemente desiderare la necessaria chiarezza dei principi e delle posizioni anche sul piano legislativo e giuridico. Sono ancora di piena attualità le franche e lineari dichiarazioni dottrinali, come persistono non esatte interpretazioni, contrapposizioni, divergenze.
Periodo di riferimento: 1961 – 1962
P. Braido, Chiarezza giuridica e progresso pedagogico, in «Orientamenti pedagogici», 9 (1962), 1043-1048.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS